Argentina. Il vescovo di Quilmes: allarmante aumento del traffico di droga
In Argentina, il vescovo della diocesi di Quilmes, mons. Carlos José Tissera, ha espresso
forte preoccupazione per l'allarmante aumento del traffico di droga nelle zone di
Quilmes, Berazategui e Florencio Varela, e ha chiesto alle autorità di raddoppiare
gli sforzi per combattere questa piaga, che colpisce soprattutto ragazzi e giovani
dei settori più svantaggiati. La nota inviata a Fides da una fonte locale segnala
l'intervento di mons. Tissera, tenuto nella Giornata della Memoria (24 marzo), in
cui si ricorda il colpo di stato del 1976. "Nei quartieri della nostra diocesi è visibile,
con allarmante impunità, il commercio della morte. Questo problema deve essere affrontato
da tutta la società: forze politiche, organizzazioni sociali e chiese. Ma è allo Stato
che ci rivolgiamo per chiedere di raddoppiare gli sforzi" ha detto il vescovo. Nella
nota si legge che per mons. Tissera questa grave situazione della società "è il risultato
inevitabile del capitalismo sfrenato e del consumismo, dell'emarginazione sociale
e della tossicodipendenza”. Tale stato di cose “colpisce i nostri fratelli a tutti
i livelli della società, ma arreca il male maggiore, e con crudeltà, ai più vulnerabili,
ai poveri, ai giovani e ai bambini". In Argentina ci sono attualmente circa 180 mila
tossicodipendenti della cosiddetta "droga dei poveri", ognuno dei quali "compra una
media di 20 dosi al giorno", che costano 6 pesos ciascuna. Il PACO (PAsta base di
COcaina) è la terza dipendenza nel Paese, dopo alcol e farmaci. La Pastorale Nazionale
Cattolica per le tossicodipendenze, che lavora nel Gran Buenos Aires, indica che il
10% della popolazione tra 15 e 64 anni consuma abitualmente droga, mentre il 30% degli
adolescenti nei loro ultimi anni di studio delle scuole medie, fa uso di marijuana.