La Legio Mariae riconosciuta dalla Santa Sede come associazione internazionale di
fedeli
Presso la sede del Pontificio Consiglio per i Laici, mons. Josef Clemens, segretario
del dicastero, ha consegnato, questo giovedì, il decreto con cui la Legio Mariae viene
riconosciuta quale associazione internazionale di fedeli e attraverso il quale si
approvano gli statuti di questa realtà ecclesiale.
Nata nel 1921 a Dublino,
in Irlanda, per iniziativa di un gruppo di poche persone sotto la guida di Frank Duff,
funzionario del Ministero delle Finanze e poi segretario privato del ministro della
Difesa irlandese, questa storica associazione ha visto, nei suoi 93 anni di storia,
una capillare diffusione nel mondo. Attraverso la formazione di migliaia di gruppi
in tutti i Continenti si è diffusa l’identità propria della Legio Mariae, fortemente
radicata nella spiritualità mariana e nell’affidamento allo Spirito Santo, che propone
ai propri membri, quali obbiettivi prioritari, la propria santificazione e la partecipazione
alla missione evangelizzatrice della Chiesa attraverso l’impegno in tanti apostolati
al servizio dei poveri e dei sofferenti e di coloro che sono lontani dalla fede.
Nel
suo discorso, mons. Clemens ha sottolineato che la Legio Mariae è un segno tangibile
di come lo spirito missionario dei laici, “spesso vissuto unitamente agli impegni
quotidiani nella famiglia e nell’attività lavorativa, può andare di pari passo con
una profonda comprensione della chiamata alla santità ricevuta per mezzo del Battesimo”.
“L’intera storia della Legione di Maria – ha detto il presule - è una meravigliosa
testimonianza di fede: fede nell’onnipotenza di Dio, fede nella forza della preghiera
a Maria”. Mostra come “le preghiere a Maria pronunciate con fede hanno sempre ottenuto
risposta”. “Già dai suoi umili inizi la Legione di Maria – ha ricordato mons. Clemens
- è stata una viva testimonianza di quanto Dio può operare attraverso cuori umili”.
“Nel 1921 Frank Duff – ha proseguito - ebbe l’intuizione di formare una schiera spirituale
di servi devoti alla Vergine, portando Maria al mondo e attraverso Lei il mondo a
Gesù. E’ stata una vera intuizione profetica”.
Su questo importante evento
sentiamo il commento di Philip Milligan, responsabile dell'Ufficio giuridico
del Pontificio Consiglio per i Laici, al microfono di Stefano Leszczynski:
R. – L’importanza
di questo tipo di riconoscimento a livello internazionale sta nel fatto che viene
dalla Santa Sede ed è un modo per la Chiesa, a livello internazionale, dunque la Chiesa
universale, di dire a tutti i fedeli che l’intuizione della Legione di Maria, il carisma
che porta la Legione di Maria, è un bene per tutta la Chiesa.
D. – Nei documenti,
che sono stati preparati, si sottolinea l’importanza del ruolo dell’evangelizzazione
di questo tipo di associazioni...
R. – E’ interessante vedere che la Legione
di Maria, nata negli anni ’20, quando si parlava poco del dovere del battezzato laico
di evangelizzare attraverso il proprio modo di vivere la vita cristiana, ha capito
in anticipo questo ruolo. Per loro, dunque, è un ruolo che serve a trasformare la
società, tramite l’evangelizzazione diretta. Non è principalmente, la Legione di Maria,
un’opera sociale che aiuta materialmente le persone: aiuta le persone, ma le aiuta
attraverso la ricerca del bene dell’anima. E’ sempre stato il loro modo di vivere
quotidiano. E l’appartenenza a questa associazione è l’evangelizzazione.
D.
– E’ molto interessante vedere come si sia sviluppato il ruolo dei laici nell’ambito
della Chiesa e quanto questa associazione riesca a dimostrare la compatibilità tra
la vita del laico, con una famiglia, con impegni lavorativi, e allo stesso tempo il
vivere la missione della Chiesa...
R. – La Legione di Maria è stata abbastanza
profetica, si deve dire questo: ha capito che la coerenza della vita cristiana significa
annunciare in modo diretto alle persone che ci stanno intorno il Vangelo e avere una
vita degna di questo annuncio.