Il Papa ai parlamentari italiani: audio integrale omelia Prof. Antonini, incapaci
di lavorare insieme per bene comune
“Le parole del
Papa, per il quale ‘lontana dal popolo la classe dirigente si corrompe’, sono
parole che colgono nel segno della situazione italiana che attraversa non solo una
crisi economica ma anche una drammatica crisi politica”. Lo afferma Luca Antonini,
Ordinario di Diritto Costituzione all’Università di Padova e tra gli animatori degli
incontri di Todi del laicato cattolico italiano dei mesi scorsi”. “La crisi politica
la vediamo nella breve durata dei governi, nell’incapacità di portare avanti riforme
durature, nel fatto che abbiamo dovuto chiedere a Napolitano un secondo mandato
perché non si trovava un accordo sul nuovo presidente della Repubblica. C’è l’incapacità
di lavorare insieme su progetti di bene comune”. “Viviamo una politica lontana dalla
gente che diventa autoreferenziale, dominata da logiche di interessi e poteri lontani
dalla vita quotidiana”. “Ora, spiega ancora il prof. Antonini, stare dalla parte
della gente non è populismo. C’è invece il rischio di una degenerazione populista
se non si capiscono i problemi reali della gente, a partire dalla disuguaglianza sociale
che oggi caratterizza l’Italia. Un tempo la prosperità andava di pari passo con la
solidarietà; oggi il 5% dei ricchi possiede il 22% della ricchezza nazionale. Una
disuguaglianza basata su rendite, su chi evade imposte, su chi si è approfittato delle
speculazioni in periodi di crisi o dell’inefficienza del sistema istituzionale che
produce grandi rendite di posizioni”. “Le parole del Papa, continua il prof. Antonini,
richiedono una cultura diversa, della responsabilità, per stare dalla parte della
gente. Credo che oggi questa sia la necessità della politica per valorizzare quanto
di buono c’è dentro al popolo”. “Ma oggi, la tendenza da un lato è quella di liquidare
il populismo demonizzandolo, dall’altro , bisogna dire che il populismo spinto non
è poi in grado di contare. Credo che proprio dentro una cultura della responsabilità
ci sia la possibilità di uscire da questa dialettica tra autoreferenzialismo e populismo.
Per riprendere in mano il grande tema del bene comune”. “Ma il nostro sistema istituzionale
non aiuta. Abbiamo un Parlamento di nominati che difficilmente rispondono alle esigenze
della gente. La politica è lontana dal popolo perché oggi il popolo non la elegge.
La nomina i segretari dei partiti”. “Il problema è che c’è il rischio che le riforme
siano guidate dall’alto, dall’estero, non considerando il parere del popolo. Serve
un principio di sussidiarietà, conclude il prof. Antonini, applicato secondo un principio
della responsabilità. Ma per fare le riforme, bisogna che il Parlamento si riavvicini
alla gente altrimenti le riforme istituzionali non c’entrano l’obiettivo” (a cura
di Luca Collodi)