2014-03-27 08:09:33

Da Bruxelles nuovo monito alla Russia. Gli Usa aprono esportazioni gas a Europa


Intensa giornata ieri per il presidente Usa Obama a Bruxelles, dove ha incontrato i vertici della Nato e dell’Unione Europea, e all’Aja per il summit internazionale sulla sicurezza nucleare. Al centro dei colloqui la crisi ucraina e la recente annessione della Crimea da parte della Russia. Da Bruxelles, Giovanni Del Re:RealAudioMP3

Non dobbiamo dare per scontato il nostro progresso, ancora poche settimane fa nessuno avrebbe ritenuto possibile che in Europa si tornasse a violare frontiere e integrità territoriali di uno stato. Commemorando i caduti americani della prima guerra mondiale al cimitero militare di Flanders Fields, vicino Bruxelles, il presidente Barack Obama ha voluto lanciare un messaggio chiaro all’Europa: quello che accade in Ucraina con l’annessione della Crimea non è un problema solo di uno stato, ma di valori che l’occidente deve difendere. Un messaggio ribadito congiuntamente con l’Europa in occasione del vertice Ue-Usa. «Non riconosceremo mai l’annessione della Crimea», ha detto anche il presidente del Consiglio Europeo Herman Van Rompuy, mentre nella dichiarazione congiunta Ue-Usa si ribadisce la minaccia di ulteriori sanzioni se Mosca non si fermerà. Non è un ritorno alla guerra fredda, ha però voluto precisare Obama, visto che Mosca non guida più una coalizione di stati né un’ideologia. Spostandosi poi al quartier generale della Nato, Obama ha discusso con il segretario generale Anders Fogh Rasmussen del rafforzamento della presenza militare in Polonia e negli stati baltici per dare più sicurezza a questi alleati. Si è però parlato molto anche di energia, con gli europei che premono affinché gli Usa riforniscano l’Europa di gas per ridurre la dipendenza da Mosca. Obama ha promesso che l’America darà una mano aumentando le forniture, la prossima settimana si riuniranno Ue e Usa per discuterne. Ma Obama ha anche avvertito: per facilitare l’export di gas americano servirebbe concludere il grande accordo per di libero scambio attualmente in negoziato. E gli europei non dovrebbero guardare solo agli Usa, ma anche trovare altre fonti di rifornimenti.







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