L’Aula del Senato ha dato il via libera alla fiducia al Governo sul disegno di legge
Delrio che riguarda la riforme delle province. 160 i si e 133 no. Il provvedimento
andrà poi all'esame della Camera per il via libera definitivo. Divergenze anche all'interno
della maggioranza, a partire dai centristi ex montiani. Giampiero Guadagni:
In vista dell’avvio
delle riforme istituzionali, il voto del Senato sull’abolizione delle province rappresenta
un banco di prova della tenuta degli accordi di governo. Un tema delicato, sul quale
ieri l’esecutivo è andato due volte sotto in commissione, sfiorando la sconfitta anche
in Aula. Contro la soppressione delle province c'è un fronte trasversale, come dimostra
anche la spaccatura tra i popolari per l'Italia che fanno parte della maggioranza.
Sottolinea il premier Renzi: superando le Province, ci saranno 3 mila persone che
dal 25 maggio smetteranno di avere un'indennità dalla politica. Il testo del maxiemendamento
prevede infatti che il presidente della provincia, la giunta provinciale, restano
in carica a titolo gratuito fino al 31 dicembre 2014. Per il futuro la legge prevede
non la soppressione del consiglio provinciale e della figura del presidente della
provincia - tutti incarichi svolti comunque a titolo gratuito - ma la loro elezione
in forma indiretta da parte del nuovo istituto dell'assemblea dei sindaci. Da registrare
infine che secondo una indagine dell’Eurispes la maggioranza degli italiani, oltre
il 61% non ha dubbi: le Province vanno abolite.