2014-03-25 13:21:10

Paraguay: la Chiesa esorta governo e lavoratori alla non violenza in vista dello sciopero generale


Le mobilitazioni dei contadini e lo sciopero generale dei lavoratori convocato per oggi preoccupano i vescovi del Paraguay che in un messaggio esortano al dialogo, alla sicurezza e al rispetto delle leggi da parte dei manifestanti e del governo. In un comunicato l’episcopato paraguaiano ha chiesto il rispetto reciproco, anche dei lavoratori che non aderiranno allo sciopero, per garantire il carattere pacifico della protesta.

“Chiediamo i manifestanti di evitare ogni tipo di provocazione e di violenza, e alle autorità misure di precauzioni per garantire la sicurezza, l’integrità e la vita delle persone”- si legge nella nota. L’episcopato sottolinea che tutti i cittadini hanno il diritto a una vita degna, soprattutto in un Paese che “soffre di una profonda iniquità e che grida solidarietà e giustizia sociale”. Il comunicato dei vescovi paraguaiani afferma che è indispensabile un dialogo di ampio consenso sociale e politico per riuscire a trovare le soluzioni ai grandi problemi sociali che vive il Paese ed evitare la violenza, l’insicurezza, la criminalità e ogni forma d’illegalità e ingiustizia. Infine, i presuli invitano i fedeli a pregare per l’unità, per la promozione umana e l’evangelizzazione del Paraguay.

Domenica scorsa, è iniziata la XXI Marcia dei contadini poveri verso la capitale, Asunción, che protestano contro l’agricoltura basata sui grandi latifondi di soia, mais e grano da esportazione ed esige la deroga della legge introdotta dal governo per attrarre capitale privato in cambio di concessioni, licenze e imposte che rischiano di impoverire ancora di più i piccoli agricoltori. Inoltre, chiedono la liberazione dei contadini detenuti dalla polizia durante le proteste contro le disinfestazioni delle piantagioni che non rispettano le norme ambientali e distruggono le coltivazioni.

La marcia contadina coinciderà con lo sciopero generale dei lavoratori che si oppongono all’incremento in un 20% del trasporto pubblico e reclamano l’aumento del salario minimo in un 15%. (A cura di Alina Tufani)

Ultimo aggiornamento: 26 marzo







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