Il Papa: la salvezza è un dono da ricevere con cuore umile, come ha fatto Maria
Il Signore è in cammino con noi per ammorbidire il nostro cuore. E’ quanto affermato
da Papa Francesco nella Messa di martedì mattina a Casa Santa Marta. Nell’odierna
Solennità dell’Annunciazione, il Papa ha dunque sottolineato che solo con un cuore
umile come quello di Maria possiamo avvicinarci a Dio. La salvezza, ha poi osservato,
non si compra e non si vende: si regala. Il servizio di Alessandro Gisotti:
Dove porta la
superbia del cuore? Papa Francesco ha svolto la sua omelia soffermandosi su Adamo
ed Eva che, cedendo alla seduzione di Satana, hanno creduto di essere come Dio. Quella
“superbia sufficiente” fa sì che siano allontanati dal Paradiso. Ma il Signore non
li lascia camminare da soli, fa loro una promessa di redenzione e cammina con loro.
“Il Signore – ha detto ancora il Papa – accompagnò l’umanità in questo lungo cammino.
Ha fatto un popolo. Era con loro”. E quel “cammino che è incominciato con una disobbedienza”,
“finisce con una obbedienza”, con il sì di Maria all’Annuncio dell’angelo. “Il nodo
che ha fatto Eva con la sua disobbedienza – ha detto richiamando Sant’Ireneo di Lione
– lo ha sciolto Maria con la sua obbedienza”. E’ un cammino, ha soggiunto, “nel quale
le meraviglie di Dio si moltiplicano”:
“Il Signore è in cammino con il suo
popolo. E perché camminava con il suo popolo, con tanta tenerezza? Per ammorbidire
il nostro cuore. Esplicitamente lo dice, Lui: ‘Io farò del tuo cuore di pietra un
cuore di carne’. Ammorbidire il nostro cuore per ricevere quella promessa che aveva
fatto nel Paradiso. Per un uomo è entrato il peccato, per un altro uomo viene la salvezza.
E questo cammino tanto lungo aiutò tutti noi ad avere un cuore più umano, più vicino
a Dio, non tanto superbo, non tanto sufficiente”.
E oggi, ha proseguito,
la liturgia ci parla “di questa tappa nel cammino di restaurazione”, “ci parla di
obbedienza, di docilità alla Parola di Dio”:
“La salvezza non si compra,
non si vende: si regala. E’ gratuita. Noi non possiamo salvarci da noi stessi: la
salvezza è un regalo, totalmente gratuito. Non si compra con il sangue né di tori
né di capre: non si può comprare. Soltanto, per entrare in noi questa salvezza chiede
un cuore umile, un cuore docile, un cuore obbediente. Come quello di Maria. E, il
modello di questo cammino di salvezza è lo stesso Dio, suo figlio, che non stimò un
bene irrinunciabile essere uguale a Dio. Paolo lo dice”.
Il Papa ha messo
l’accento sul “cammino dell’umiltà, dell’umiliazione”. Questo, ha detto, “significa
semplicemente dire: io sono uomo, io sono donna e Tu sei Dio, e andare davanti, alla
presenza di Dio”, “nella obbedienza, nella docilità del cuore”. E per questo, ha esortato
nella Solennità dell’Annunciazione, “facciamo festa: la festa di questo cammino, da
una madre a un’altra madre, da un padre a un altro padre”:
“Oggi, possiamo
abbracciare il Padre che, grazie al sangue del suo Figlio, si è fatto come uno di
noi, ci salva. Questo Padre che ci aspetta tutti i giorni… Guardiamo l’icona di Eva
e di Adamo, guardiamo l’icona di Maria e Gesù, guardiamo il cammino della Storia con
Dio che camminava con il suo popolo. E diciamo: ‘Grazie. Grazie, Signore, perché oggi
Tu dici a noi che ci hai regalato la salvezza’. Oggi è un giorno per rendere grazie
al Signore”.