"La crisi non e' finita, ma il suo culmine e' stato superato". Lo ha rilevato il presidente
della Bce, Mario Draghi, in un intervento a Parigi. Sulla stessa linea il governatore
di Bankitalia Ignazio Visco che però ha messo in luce la necessità di avviare riforme
per rilanciare la competitività. Giampiero Guadagni:
Il ritorno alle
politiche nazionali non aiuterà nessun paese europeo. Il presidente della Bce Mario
Draghi interviene da Parigi sul dibattito che si è riacceso dopo il voto amministrativo
francese e spiega che la ripresa economica scaturisce dall’agire comune, che non va
visto come una perdita di sovranità. La crisi non è finita, avverte ancora Draghi,
ma è stato superato l’apice toccato nell’estate 2012. Ora la sfida più grande per
l’area euro è rafforzare il potenziale di crescita, anche attraverso una politica
fiscale incentrata più sulla selezione della spesa e meno sulle tasse. A Draghi fa
eco da Roma il governatore di Bankitalia Visco, per il quale benefici di un rafforzamento
dell'integrazione europea eccedono di gran lunga i costi che deriverebbero da un suo
indebolimento. Dalla crisi si esce con le riforme strutturali, afferma Visco che vede
rinnovati segnali di interesse per i mercati italiani. Il problema maggiore resta
il debito. Per Visco occorre puntare sulla crescita reale dell’economia, attraverso
gli investimenti, che renderebbe non necessarie manovre correttive da 40-50 miliardi
all'anno.