2014-03-24 08:08:08

Tensione tra Siria e Turchia dopo l’abbattimento di un caccia siriano da parte di Ankara


Rimpallo di accuse tra Siria e Turchia dopo che ieri un caccia siriano è stato abbattuto da Ankara. Intanto al confine tra i due Paesi, alcune fonti parlano di 20 ribelli uccisi e altri 30 feriti negli scontri con l’esercito di Assad. Oggi all’Aja l’incontro tra il direttore dell’Opac, Organizzazione per la proibizione delle armi chimiche, il segretario di Stato americano Kerry e il ministro degli Esteri russo Lavrov per discutere dello smantellamento dell’arsenale siriano. Il servizio di Marina Calculli:RealAudioMP3

Non vi è dubbio che l’aereo militare siriano, abbattuto ieri dall’aviazione turca, stesse planando in Siria, cioè all’interno del proprio spazio sovrano. È l’ennesimo smacco che Ankara lancia al regime di Bashar al Assad, ex alleato ed ora acerrimo nemico. Tanto più che il premier turco Erdogan si è congratulato con i suoi soldati, minacciando per altro Damasco di risposta forte nel caso di violazione del proprio spazio aereo. Quello di ieri resta comunque l’incidente più grave dal settembre 2013, quando due caccia turchi avevano abbattuto un elicottero siriano nella stessa regione; ma ieri, l’episodio ha intralciato con combattimenti tra l’esercito di Bashar al Assad e la Jabhat al-Nuṣra, uno dei fronti islamisti dell’opposizione, proprio mentre i soldati del regime stavano avanzando. Damasco replica ad Ankara: “Questa è l’ennesima prova che Erdogan sostenga i terroristi in Siria entrati, infatti, inizialmente dalla Turchia”. Nel frattempo, le dinamiche della guerra siriana contagiano sempre di più il libano: ieri, a Tripoli ci sono stati nuovi scontri tra sunniti e sciiti, e combattimenti urbani sono arrivati anche a Beirut nel quartiere sunnita di Tariq al-Jdidé. I residenti hanno accusato militanti pro hezbollah di aver iniziato le violenze.







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