2014-03-24 12:25:52

Guinea Conakry: confermata epidemia di Ebola nel sud


Ha già provocato la morte di 59 persone, per lo più bambini, l’epidemia di Ebola nella regione Forestière, al sud del Paese: il bilancio, che si aggrava di ora in ora, è stato diffuso dalle autorità sanitarie locali e da Ong internazionali operative in Guinea. Dallo scorso 9 febbraio sono stati registrati 80 casi, ma negli ultimi giorni il numero dei contagi si è accelerato e il ceppo di febbre si è propagato da Guéckédou alle altre località meridionali di Macenta e Kissidougou. La causa dell’epidemia riscontrata al sud del Paese è stata accertata dopo il prelievo di vari campioni su vittime e malati, analizzato in un laboratorio francese che ha identificato il virus di Ebola.

Nelle ultime ore alcune fonti mediche internazionali, tra cui il Fondo Onu per l’infanzia (Unicef), hanno segnalato due morti sospette nella periferia di Conakry, facendo temere la propagazione dell’Ebola nella popolosa capitale, dove vivono due milioni di persone. “In un Paese dove le infrastrutture sanitarie sono così carenti, una malattia come questa può avere un effetto devastante” ha avvertito Mohamed Ag Ayoya, rappresentante di Unicef nel Paese dell’Africa occidentale. Sulla base di prime analisi, l’Ebola non sarebbe la causa della morte di due pazienti alle porte della capitale. Per misura di precauzione e per non diffondere la psicosi tra i residenti di Conakry, il ministero guineano della Sanità non si è ancora pronunciato ufficialmente.

Nella regione Forestière, epicentro dell’epidemia, le autorità guineane e l’Unicef hanno già consegnato cinque tonnellate di medicinali e dispositivi di protezione degli operatori sanitari e per curare i malati. La sezione belga di Medici Senza Frontiere (Msf) – già intervenuta in scenari simili in Uganda, Gabon e Angola – ha predisposto una struttura sanitaria ad hoc di accoglienza e monitoraggio dei pazienti contagiati. Sul posto sono già al lavoro 24 medici, infermieri ed esperti dell’igiene.

La patologia si manifesta con una grave febbre emorragica, diarrea e vomito; tutti sintomi potenzialmente riconducibili ad altre malattie diffuse nella zona quali colera e febbre gialla. L’indice di mortalità può raggiungere il 90% delle persone infette; attraverso il contatto diretto, in particolare durante i riti funebri, il contagio è molto rapido. Anche il consumo di carne di bestiame contagiato è fonte di contaminazione dei soggetti sani. Non esiste alcun trattamento specifico all’Ebola, virus manifestatosi per la prima volta nel 1976 nell’allora Zaire e che si ripresenta ciclicamente in diversi Paesi dell’Africa centrale ed occidentale. (R.P.)







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