Conclusa a Bose la sessione del Comitato “Fede e Costituzione” del Consiglio ecumenico
delle Chiese
Presso il Monastero di Bose, si è conclusa la sessione di dialogo del Comitato permanente
“Fede e Costituzione”, la commissione teologica del Consiglio Ecumenico delle Chiese
(Cec) con sede a Ginevra, in Svizzera. Alle tre giornate di studio – che si sono svolte
dal 19 al 21 marzo – organizzate dallo stesso Comitato svizzero, hanno partecipato
alcuni rappresentanti e teologi delle diverse confessioni cristiane. Gli incontri,
che si situavano apertamente nella prospettiva ecclesiologica del testo pubblicato
nel 2013, intitolato “La Chiesa: verso una visione comune”, hanno avuto un duplice
obiettivo. Come spiegato a Radio Vaticana da fratel Matthias Wirz, monaco del Monastero
di Bose, da un lato si è discusso del documento comune per comprendere come questo
è stato recepito dalle diverse comunità cristiane nella sua ragion d’essere, ovvero
nella definizione degli elementi essenziali che permettano un accordo su ciò che si
definisce “Chiesa”; dall’altro lato, si è analizzato un aspetto più “tecnico” relativo
alla composizione della stessa commissione teologica del Cec. Proprio su quest’ultimo
punto – sottolinea fratel Wirz, originario di Losanna – si sono soffermati maggiormente
i partecipanti, discutendo della composizione della commissione da un punto di vista
geografico oltre che confessionale, del suo riordino e della scelta dei suoi nuovi
membri. Infatti, si è passati da 120 a 40 componenti ponderando nell’insieme la presenza
di esperti sia uomini che donne, di teologi e di persone impegnate nell’ecumenismo
sul piano pastorale e scegliendo un moderatore. Inoltre, grande considerazione è stata
data alle chiese dei Paesi in via di sviluppo. Le nomine non sono state ancora ufficializzate
da parte del Cec. (G.P.)