Il Papa istituisce la Pontificia Commissione per la Tutela dei Minori: il commento
di padre Lombardi
Papa Francesco ha istituito la Pontificia Commissione per la Tutela dei Minori, che
era stata annunciata il 5 dicembre dell’anno scorso, e ha chiamato a farvi parte otto
membri, quattro uomini e quattro donne: la dott.ssa francese Catherine Bonnet, la
signora Marie Collins, irlandese, la prof.ssa britannica Sheila Hollins, il card.
arcivescovo di Boston Seán Patrick O'Malley, il prof. italiano Claudio Papale, l’ex
premier polacco e ambasciatore della Polonia presso la Santa Sede Hanna Suchocka,
il padre gesuita argentino Humberto Miguel Yáñez e il padre gesuita tedesco Hans Zollner.
Loro compito principale sarà di preparare gli Statuti della Commissione, i quali ne
definiranno le competenze e le funzioni. La medesima Commissione verrà successivamente
integrata da altri membri, scelti nelle varie aree geografiche del mondo. Ma ascoltiamo,
in proposito, il direttore della Sala Stampa vaticana, padre Federico Lombardi,
al microfono di Sergio Centofanti:
R. - Continuando
l’impegno dei suoi Predecessori e avendo sentito il parere di diversi cardinali, di
altri membri dell’episcopato, ed esperti nella materia, Papa Francesco ha deciso di
formare una Commissione per la tutela dei minori. Papa Francesco mette in chiaro che
la Chiesa deve tenere la protezione dei minori fra le sue priorità più alte e per
promuovere l’iniziativa in questo campo oggi il Papa ha indicato i nomi di diverse
personalità altamente qualificate e note per il loro impegno su questo tema. Questo
gruppo iniziale è ora chiamato a lavorare speditamente per collaborare in differenti
compiti, fra cui: elaborare la struttura finale della Commissione, precisandone scopo
e responsabilità e proponendo i nomi di ulteriori candidati,in particolare da altri
continenti e Paesi, che possono essere chiamati al servizio della Commissione. Nella
certezza che la Chiesa deve svolgere un ruolo cruciale in questo campo, e guardando
al futuro senza dimenticare il passato, la Commissione adotterà un approccio molteplice
per promuovere la protezione dei minori, che comprenderà l’educazione per prevenire
lo sfruttamento dei bambini, le procedure penali contro le offese ai minori, doveri
e responsabilità civili e canoniche, lo sviluppo delle “migliori pratiche” che si
sono individuate e sviluppate nella società nel suo insieme. In questo modo, e con
l’aiuto di Dio, questa Commissione contribuirà alla missione del Santo Padre di rispondere
alla sacra responsabilità di assicurare la sicurezza della gioventù.
D. – Che
cosa ci può dire dei membri della Commissione?
R. – La composizione di questo
gruppo iniziale di otto persone è molto interessante, perché si tratta di persone
che vengono da Paesi diversi: in maggioranza sono persone che vivono a Roma o in Europa
e questo facilita questo lavoro iniziale del gruppo. Ma naturalmente, ulteriori membri
della Commissione dovranno venire anche dagli altri Continenti. Nella composizione
di questo gruppo si può notare che metà sono donne e metà sono uomini. Le competenze
sono varie, perché ci sono persone competenti nell’educazione, nella psicologia, nelle
scienze sociali, nel diritto, nella morale … Il cardinale O’Malley è ben noto anche
per il suo impegno in questo campo ed è stato lui che ha dato il primo annuncio di
questa Commissione voluta dal Santo Padre. Uno dei membri, la signora Marie Collins,
irlandese, è una persona che ha subìto personalmente violenza, nella sua giovinezza
e noi la ricordiamo con grande stima e apprezzamento per una relazione particolarmente
importante tenuta al convegno svoltosi alla Gregoriana due anni fa, su questo tema
della tutela dei minori e degli abusi sessuali. Quindi, sono persone già coinvolte
in una riflessione, si conoscono e possono portare avanti con molta efficacia il compito
che è stato loro affidato.