2014-03-22 14:52:30

Il card. Baldisseri: “la famiglia è una scuola ricca di umanità”


Si è concluso oggi il Convegno Internazionale sulla famiglia indetto dal Pontificio Istituto Giovanni Paolo II. Nell’incontro finale si è trattato delle risorse della pastorale familiare di fronte alle sfide attuali. “Dobbiamo affrontare la realtà così come è, se siamo certi della nostra fede bisogna proclamarla a gran voce”, afferma il cardinale Lorenzo Baldisseri, segretario generale del Sinodo dei Vescovi, intervistato da Maura Pellegrini Rhao:RealAudioMP3

R. – L’iniziativa di trattare il tema della famiglia, quindi anche del matrimonio, è stato un momento importantissimo per la Chiesa, stabilito da Papa Giovanni Paolo II, in quanto Pontefice e in quanto studioso. Oggi naturalmente sono passati molti anni da quella famosa Enciclica, la “Familiaris Consortio”, e Papa Francesco ritiene che sia opportuno riprendere questo grande tema alla luce del Vangelo e in più, con i tempi mutati, dare uno sguardo che possa essere di attualizzazione della Dottrina della Chiesa. Molti temi, molti problemi, molte situazioni sono mutate da quel tempo, per cui la Chiesa deve essere capace di rispondere alle sfide.

D. – Qual è l’approccio che usate per avvicinarvi a queste sfide?

R. – Prima di tutto conoscerle, e non soltanto attraverso i media, e fare in modo che la gente possa esprimersi e possa raccontare la propria storia. Per questo il Sinodo ha avuto l’iniziativa di inviare un documento preparatorio, in cui ci fosse un questionario, con domande molto concrete, molto attuali, molto dirette, che naturalmente hanno avuto un impatto sulla gente, che ha sentito di poter esprimere finalmente quello che pensa e far conoscere quello che vive in forma diretta, senza mediazioni.

D. – Si è parlato di testimonianza da parte degli sposi cristiani, di come sperimentino la grazia ogni giorno. Spesso, però, per chi è nella sofferenza di un matrimonio fallito, è difficile accogliere questa testimonianza...

R. – Noi siamo proprio in questa dimensione. Attraverso il sondaggio, noi abbiamo avuto la testimonianza non solo di persone che vivono il matrimonio secondo la fede, ma anche di quelli che invece non l’hanno vissuta e che hanno avuto dei drammi, degli insuccessi. Ecco perché ci interessa conoscere anche queste persone e le loro sofferenze, per poterle curare di più pastoralmente e accompagnarle. La prima cosa è questa: accompagnarle nella loro sofferenza. Poi, è chiaro, aiutarle anche a trovare delle soluzioni, quelle che la Chiesa ritiene siano le soluzioni adatte e concernenti il caso, che allo stesso tempo siano nella verità e nella carità. E’ questo il dramma: molti casi non hanno soluzione, perché non sono aiutati. Ci possono essere delle strade. L’importante è che si tratti del tema, se ne parli. Quando se ne parla, la gente è già in buona posizione, è già contenta. E' come un ammalato, che è solo, abbandonato, ma basta che ci sia una persona accanto che subito riprende animo, si consola e gli si dà speranza di vivere.







All the contents on this site are copyrighted ©.