Siria: il regime conquista Krak dei Cavalieri e continua lo smantellamento delle armi
chimiche
Continua l’offensiva del regime di Damasco al confine col Libano mentre si distende
momentaneamente la situazione col vicino Israele. Ieri la strategica conquista del
castello crociato di Krak des Chevaliers nella provincia di Homs con l’uccisione
di decine di ribelli. Intanto la missione congiunta Opac-Onu fa il punto sullo smantellamento
dell'arsenale di armi chimiche di Damasco. Il servizio di Gabriella Ceraso:
Il 54% dell'arsenale
chimico siriano è stato consegnato all'Organizzazione per la proibizione delle armi
chimiche, fuori dal Paese mediorientale. Ieri l’undicesimo trasferimento di materiale
di "Priorità 1". A riferirlo il capo della missione congiunta di Opac e Onu che sta
monitorando l'andamento del piano di distruzione degli agenti chimici concordato da
Usa e Russia a settembre e che prevede il 30 giugno come data ultima. Ma sul terreno
le armi continuano a mietere vittime: fronte caldo ancora quello col Libano. Ieri
i combattimenti in diversi punti,ma il successo maggiore del presidente Assad si è
avuto con la caduta della cittadella medievale di Krak des Chevaliers in mano ai ribelli
da due anni, che garantisce al regime il sigillo sulla frontiera da cui passano armi
e miliziani diretti ai rivoltosi e la blindatura dell'autostrada che da Homs porta
sulla costa verso Latakia e Tartus, bastioni del regime. Più a nord intanto nella
provincia di raqa, un ultimatum dei jihadisti dello Stato islamico dell'Iraq e del
Levante ha messo in fuga circa 600 curdi, la maggior parte accolti in Turchia da dove,
come segnalano le Nazioni unite ieri sono potuti passare per la prima volta dall'inizio
del conflitto i camion carichi di aiuti i umanitari regionali diretti verso la città
siriana di Qamishli, in una zona a maggioranza curda.