2014-03-21 08:37:13

Nigeria: il presidente dell'episcopato respinge le accuse di omofobia rivolte ai vescovi


“La posizione della Chiesa cattolica in Nigeria sulle unioni omosessuali e altri vizi morali è perfettamente in linea con quella della Chiesa universale e con i suoi insegnamenti sociali”. Lo ha dichiarato il presidente dei vescovi nigeriani, mons. Ignatius Kaigama, alla Plenaria svoltasi nei giorni scorsi ad Abuja. Il presule ha voluto così rispondere agli attacchi mossi alla Chiesa, dopo la lettera del gennaio scorso nella quale i vescovi si erano congratulati con il Presidente Goodluck Jonathan per avere promulgato la nuova legge che mette al bando le relazioni omosessuali nel Paese. Una decisione che nella missiva era stata definita “coraggiosa e saggia”.

“Quando la Conferenza episcopale ha inviato quella lettera – ha chiarito mons. Kaigama – lo ha fatto per difendere i valori morali contenuti nella Bibbia e appartenenti alla tradizione del popolo nigeriano”, che sono incompatibili con il riconoscimento delle le unioni omosessuali. Questo non significa – ha precisato ancora il presule - che i cattolici nigeriani detestino uomini e donne con inclinazioni omosessuali: “Verso di loro avremo sempre la compassione di Cristo e difenderemo i loro diritti, come abbiamo sempre fatto per le persone discriminate”. Mons. Kaigama ha quindi chiesto “ai gruppi e ai governi stranieri che con tanta solerzia difendono i diritti dei gay in Nigeria, di pensare piuttosto ad aiutare il popolo nigeriano” alle prese l’emergenza terrorismo che ha causato la perdita di tante vite umane e piombato il Paese nell’insicurezza.

E il tema dell’insicurezza è stato uno dei punti affrontati durante la Plenaria, incentrata in gran parte sull’educazione. A questo proposito i vescovi hanno espresso l’auspicio che la Conferenza nazionale iniziata mercoledì nella capitale Abuja per discutere i problemi del Paese, sia anche un ‘occasione per affrontare il ruolo delle religioni e la loro pacifica convivenza in Nigeria. Alla Conferenza, che durerà per tre mesi, partecipano delegati selezionati in modo da rappresentare la complessità della popolazione nigeriana, dal punto di vista regionale, etnico, religioso. Tra le questioni su tappeto: la distribuzione degli introiti del petrolio e gli equilibri di potere tra il Governo federale e le amministrazioni del 37 Stati confederati. (A cura di Lisa Zengarini)







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