Nigeria: il presidente dell'episcopato respinge le accuse di omofobia rivolte ai vescovi
“La posizione della Chiesa cattolica in Nigeria sulle unioni omosessuali e altri vizi
morali è perfettamente in linea con quella della Chiesa universale e con i suoi insegnamenti
sociali”. Lo ha dichiarato il presidente dei vescovi nigeriani, mons. Ignatius Kaigama,
alla Plenaria svoltasi nei giorni scorsi ad Abuja. Il presule ha voluto così rispondere
agli attacchi mossi alla Chiesa, dopo la lettera del gennaio scorso nella quale i
vescovi si erano congratulati con il Presidente Goodluck Jonathan per avere promulgato
la nuova legge che mette al bando le relazioni omosessuali nel Paese. Una decisione
che nella missiva era stata definita “coraggiosa e saggia”.
“Quando la Conferenza
episcopale ha inviato quella lettera – ha chiarito mons. Kaigama – lo ha fatto per
difendere i valori morali contenuti nella Bibbia e appartenenti alla tradizione del
popolo nigeriano”, che sono incompatibili con il riconoscimento delle le unioni omosessuali.
Questo non significa – ha precisato ancora il presule - che i cattolici nigeriani
detestino uomini e donne con inclinazioni omosessuali: “Verso di loro avremo sempre
la compassione di Cristo e difenderemo i loro diritti, come abbiamo sempre fatto per
le persone discriminate”. Mons. Kaigama ha quindi chiesto “ai gruppi e ai governi
stranieri che con tanta solerzia difendono i diritti dei gay in Nigeria, di pensare
piuttosto ad aiutare il popolo nigeriano” alle prese l’emergenza terrorismo che ha
causato la perdita di tante vite umane e piombato il Paese nell’insicurezza.
E
il tema dell’insicurezza è stato uno dei punti affrontati durante la Plenaria, incentrata
in gran parte sull’educazione. A questo proposito i vescovi hanno espresso l’auspicio
che la Conferenza nazionale iniziata mercoledì nella capitale Abuja per discutere
i problemi del Paese, sia anche un ‘occasione per affrontare il ruolo delle religioni
e la loro pacifica convivenza in Nigeria. Alla Conferenza, che durerà per tre mesi,
partecipano delegati selezionati in modo da rappresentare la complessità della popolazione
nigeriana, dal punto di vista regionale, etnico, religioso. Tra le questioni su tappeto:
la distribuzione degli introiti del petrolio e gli equilibri di potere tra il Governo
federale e le amministrazioni del 37 Stati confederati. (A cura di Lisa Zengarini)