2014-03-21 14:37:55

Le celebrazioni per il 70.mo della distruzione-ricostruzione dell'Abbazia di Montecassino


Si è svolta questo venerdì la celebrazione commemorativa del 70.mo anniversario della distruzione-ricostruzione dell’Abbazia di Montecassino, alla quale ha preso parte anche il cardinale Ennio Antonelli, presidente emerito del Pontificio Consiglio per la Famiglia, inviato da Papa come suo rappresentante. Nel 1944, durante la Seconda Guerra Mondiale, il celebre monastero di San Benedetto venne distrutto, si dice per un tragico errore o per il frutto di una cattiva informazione. Veronica Giacometti ha chiesto un commento all’amministratore apostolico dell'Abbazia, don Augusto Ricci:RealAudioMP3

R. – I militari tedeschi erano nella vicinanza dell’Abbazia, ma non nell’Abbazia. Probabilmente, gli Alleati vedevano l’edificio come una minaccia e pensavano che la distruzione fosse un vantaggio militare. Invece si è rivelato poi un errore. Però, nell’Abbazia è chiaro che non c’erano presenze militari.

D. – Il Papa ha inviato il cardinale Antonelli come inviato speciale per la celebrazione commemorativa di oggi. Cosa vi ha colpito delle sue parole?

R. – Nell’omelia, ha riportato la vicinanza del Santo Padre. Ha commentato la vita monastica secondo la regola di San Benedetto e nelle realizzazioni, attraverso i secoli, e poi anche il messaggio di pace che attraverso i monasteri benedettini deve giungere a tutto il mondo: i Benedettini come costruttori di pace e il bene che i monasteri benedettini hanno realizzato nelle comunità attraverso i secoli.

D. – Come ricordano, oggi, i Benedettini quell’evento?

R. – Nei monasteri ci sono ancora due monaci che hanno visto l’Abbazia prima dei bombardamenti. Nel territorio, vedo che è ancora molto sentito il ricordo di quegli eventi. Purtroppo, la tragica realtà della guerra con le distruzioni che comporta, con le violenze ma soprattutto il messaggio di pace… Quest’anno, ricordiamo anche i 50 anni dalla visita di Paolo VI, con la riconsacrazione della chiesa ricostruita e con la proclamazione di San Benedetto a Patrono d’Europa.







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