Algeria: violenze nella valle di M’Zab, i cristiani pregano per la pace
Da tre mesi la Valle di M’Zab, nel sud dell’Algeria, è teatro di violenze settarie
su base etnico-religiosa che gli apparati di sicurezza algerini non riescono a fermare.
Gli scontri contrappongono la popolazione berbera ibadita a gruppi di islamisti sunniti.
Ma il quadro è complicato dalle manovre di bande di delinquenti che fomentano lo scontro
identitario per approfittare del caos e realizzare saccheggi e altre azioni criminali.
In questo scenario drammatico, la piccola comunità cristiana locale offre la sua preghiera
e il suo contributo fattivo per aiutare a superare le lacerazioni che stanno distruggendo
la secolare convivenza tra i diversi gruppi radicati nella regione.
“Noi, piccola
comunità cristiana di M’Zab, soffriamo con tutti voi” scrive in una lettera-appello
rivolta idealmente a tutti gli abitanti dell’area, mons. Claude Rault M. Afr, vescovo
della diocesi di Laghouat. Nel messaggio – pervenuto all’agenzia Fides – il titolare
di una delle diocesi territorialmente più vaste del mondo (più di 2 milioni di km
quadrati) descrive con toni addolorati la divisione che attraversa le due comunità.
“Da secoli” scrive il vescovo cattolico “vivete in pace malgrado le contrapposizioni
temporanee che hanno toccato le vostre comunità e le vostre famiglie. La saggezza
ha sempre prevalso, con l’aiuto di Dio”. Ma oggi le ostilità e gli scontri “sono alimentati
da voci false che non fanno che aumentare la violenza di tutti gli aggressori, chiunque
essi siano, e che niente sembra poter controllare”.
In questo contesto lacerato,
i cristiani offrono il loro contributo spirituale e concreto affinché la Valle di
M’Zab torni a essere un luogo di fraternità e di convivenza pacifica: “La nostra amicizia”
prosegue nel messaggio il vescovo Rault “va al di là delle differenze che ci possono
separare. La differenza può essere un dono misericordioso di Dio. Noi stessi siamo
molto toccati dall’accoglienza e dalla ospitalità che ci avete sempre manifestato.
Noi siamo qui, in mezzo a voi, come artigiani di pace e di riconciliazione. Con tutto
il nostro cuore preghiamo ogni giorno Dio unico e misericordioso affinché semini la
pace nei cuori e nelle comunità. Fratelli e sorelle della valle di M’Zab. noi desideriamo
continuare a collaborare con voi perché questa pace che viene da Dio vi avvolga tutti
della Sua Misericordia”.
Negli ultimi giorni, le violenze esplose nel quartiere
di Sidi Abbaz nella città di Bou Noura, si sono rapidamente estese alla città di Ghardaia.
Le ricorrenti ondate di violenza degli ultimi mesi – con morti, feriti, saccheggi,
decine di case e negozi incendiati - si sono spesso verificate al termine delle preghiere
nelle moschee. Le autorità di Algeri hanno inviato unità di rinforzo agli apparati
di sicurezza locale, ma la situazione non sembra tornata sotto controllo. Intanto
giovani berberi hanno organizzato autonomamente squadre armate per proteggere le loro
case, le loro famiglie e i negozi dei loro quartieri dalla violenza islamista. (R.P.)