Taiwan. Studenti occupano il parlamento: no all'accordo commerciale con la Cina
Per protestare contro un nuovo patto commerciale fra Cina e Taiwan, che rischia di
distruggere l'occupazione dell'isola, un numeroso contingente di studenti universitari
da martedì sera ha occupato la sede centrale del parlamento nel centro della città
di Taipei. Questa occupazione, che ormai dura da diverse ore, mira a cambiare i termini
del patto commerciale che Taipei sta discutendo con Pechino.
La prima discussione
sul testo (in totale saranno tre) - riferisce l'agenzia AsiaNews - è stata approvata
lo scorso 17 marzo e ha scatenato la reazione dell'opposizione e di tutti i loro simpatizzanti.
La mossa è stata infatti considerata come un astuto colpo di mano da parte del partito
di maggioranza, il Kuomintang (Kmt) che, a detta dell'opposizione, non vuole rivedere
passo per passo i vari punti dell'accordo ma si difende (in maniera illegale) dietro
al fatto che essi erano già stati approvati in precedenza.
Il secondo dibattito
è previsto per domani, 21 marzo, e gli studenti dicono di voler occupare la sala centrale
fino all'incontro per assicurarsi che il documento di accordo sia poi rivisto punto
per punto. "Non vogliamo essere assoggettati alla legge del più forte, vogliamo che
ogni accordo sia compiuto in maniera legale" ha detto una studentessa arringando la
folla seduta sul piazzale.
Ieri parte degli studenti è asserragliata all'interno
mentre altre migliaia hanno occupato il parcheggio antistante il Parlamento, in sostegno
dell'occupazione. La polizia ha formato poi un ulteriore accerchiamento esterno degli
studenti all'esterno per evitare che la situazione vada fuori controllo. Molti taiwanesi
temono per la sorte delle piccole imprese, che potrebbero soccombere all'impatto prodotto
dalla competitività commerciale delle imprese continentali. (R.P.)