2014-03-19 14:12:07

Al card. Sandri il Premio Ducci per la pace: "Lo dedico alle vittime in Siria e a p. Dall'Oglio"


Per il suo impegno a favore della pace, quale prefetto della Congregazione per le Chiese Orientali, il cardinale Leonardo Sandri è stato insignito martedì sera, in Campidoglio a Roma, del premio Ducci per la Pace 2014. A margine dell’evento, lo ha intervistato Elvira Ragosta:RealAudioMP3

R. - Vorrei dedicare questo premio a tutte le vittime della guerra in Siria, a tutte le persone sequestrate, in particolare ai due vescovi dei quali ancora non si sa nulla e anche a padre Dall’Oglio. Inoltre, a tutti quei fedeli che hanno sofferto tantissimo durante questa guerra: vittime di morte, oppure rifugiati costretti ad allontanarsi dal proprio Paese.

D. - I portatori di pace come lei conservano il grande dolore conosciuto, visto e vissuto nei tanti viaggi. Che cosa ricorda con particolare emozione dei suoi viaggi e delle sue conoscenze?

R. - Mi ha fatto moltissima impressione l’incontro con i rifugiati siriani a Beirut, in un campo dove c’erano molti bambini al freddo, in mezzo al fango, senza scarpe. Ho potuto vedere questa sofferenza e toccarla con mano. Il cuore soffre tanto vedendo questi bambini.

D. - Quanto è lungo, secondo lei, il cammino della pace per la Siria e anche per la situazione ucraina?

R. - Il cammino della guerra è sempre facile, veloce e rapido. Il cammino della pace, al contrario, impiega sempre più tempo perché il nostro cuore è sempre in contraddizione con quello che gli è richiesto come figli di Dio, come fratelli. Ma noi abbiamo una forza che non è quella delle armi: è la forza di Dio che può tutto. Noi siamo nelle sue mani.

Il riconoscimento, assegnato ogni anno dalla Fondazione Ducci a tre rappresentanti delle tre religioni monoteiste, è stato attribuito per l’isalm al Gran Mufti di Siria, Al-Din Hassoun, che - intervenuto in videoconferenza - ha ricordato l’importanza del dialogo interreligioso per la pace in Medio Oriente e ha esortato la diplomazia a non riconoscere la creazione di uno Stato religioso in Siria, perché diventerebbe uno stato razzista, e ha chiesto di appoggiare la nascita di un nuovo Stato siriano basato sul rispetto della dignità dell’uomo. Il Premio Ducci per la pace è stato consegnato anche alla giornalista e attivista italo-israeliana, Manuela Dviri, da anni impegnata con l’associazione “Saving children” per la cura di bambini palestinesi negli ospedali israeliani. La sua testimonianza al nostro microfono:

R. - Si parla di pace, ma in realtà per costruire la pace bisogna lavorare nel quotidiano, faticosamente, e bisogna trovare i fondi per andare avanti. È un lavoro difficile che si crea giorno dopo giorno, si lavora giorno dopo giorno.

D. - E’ un lavoro fatto anche di comunicazione nell’ambiente nel quale lei si spende maggiormente…

R. - Sì, mi spendo maggiormente intanto nel mandare avanti questo progetto che si chiama “Saving Children” per la cura di bambini palestinesi negli ospedali israeliani: è un progetto che a oggi ha curato più di 10 mila bambini, perché io penso che il futuro del mondo siano i bambini e i bambini devono essere sani. Quindi, è importante la comunicazione ma ancora di più è importante fare.

D. - L’importanza del dialogo tra le religioni e la costruzione della pace…

R. - Chiaramente la pace è importante e quindi va costruita. Questo non è un momento di costruzione di pace, è un momento difficile della storia dell’umanità, pericoloso e complicato. Però, qualsiasi dialogo si faccia - che sia fra le religioni, che sia fra popoli, che sia fra intellettuali o persone comuni - è un dialogo che costruisce e che va mandato avanti.


Ultimo aggiornamento: 20 marzo







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