2014-03-18 16:30:21

Vent'anni fa l'uccisione di don Peppe Diana


RealAudioMP3 "Era un prete che aveva preso sul serio il proprio ministero, rimasto fedele alla formazione che aveva ricevuto, in un tempo di altissima corruzione - quello caratterizzato dalla cosiddetta 'economia del terremoto' dell'Irpinia - che aveva mietuto, solo in Campania, più di 2600 vittime". Così Sergio Tanzarella, docente di Storia della Chiesa alla Pontificia Facoltà Teologica dell'Italia meridionale, ricorda don Peppe Diana, assassinato a soli 35 anni, il 19 marzo nella sua parrocchia di Casal di Principe (NA). "Non si rassegnò all'idea di dover celebrare solo funerali, e ci rimise la vita. Da allora molta strada è stata fatta nella lotta per la legalità in queste terre. La coscienza che si potesse continuare a vivere senza avere tanti problemi anche con la presenza della camorra è scomparsa, ma la mentalità camorristica, ben più grave della stessa camorra, non è venuta meno. E quella si sradica con un investimento culturale che impegna generazioni". Ad interpretare don Diana nella fiction di Rai1 Per amore del mio popolo, l'attore Alessandro Preziosi che ai nostri microfoni racconta: "Ogni tanto viene da chiedermi se ciascuno di noi è capace di essere semplice uomo tra gli uomini, al di là degli eroismi, così come fu don Diana. Sul set c'è una scena che mi è rimasta molto impressa perché mentre la recitavo, sul sagrato di una chiesa, mi sono reso conto che era necessario dare importanza alle 300-400 persone che si erano radunate là nei pressi, volevo che le parole di Diana passassero a loro, prima ancora che al pubblico televisivo. Questa figura mi ha suggerito di non aver paura. Mi sembra di aver colto l'urgenza di spogliarsi dell'idea di una vita vissuta al massimo, all'insegna di chissà quale conquista e credere che invece stiamo vivendo già la vita eterna. Tanto vale la pena spenderla per dare il meglio di noi". Marisa Diana, nipote del sacerdote ucciso: "Era un uomo vitale, questo ricordo bello mi resta di lui. E questo voglio che si continui a conoscere di lui, questo dà speranza. Prima vivevamo sotto la dittatura armata della camorra. Ora si può parlare e dobbiamo farlo". "La cosa più bella che mi sento di dire è una sintesi bellissima che ha incarnato tra una vita interiore molto forte e l'impegno sociale", spiega Don Franco Picone, attuale parroco a S. Nicola. Don Diana è stato un vero spartiacque per il nostro territorio. Adesso il grido più forte che viene da questa terra è quello del bisogno di lavoro. Ciò che manca è l'anello di una buona amministrazione locale. Qui ai giovani servono poche parole, ma molto i fatti per attrarre al Vangelo. (a cura di Antonella Palermo)








All the contents on this site are copyrighted ©.