Siglato ieri nel capoluogo siciliano il gemellaggio tra le città di Palermo e Betlemme.
L’iniziativa arriva ad un anno dal percorso avviato dalla Fondazione Giovanni Paolo
II in Terra Santa e dal centro Padre Nostro di Brancaccio, fondato dal parroco ucciso
dalla mafia, don Pino Puglisi, proclamato beato lo scorso 25 maggio. “Il messaggio
che abbiamo voluto lanciare attraverso questa proposta - ha detto il presidente del
Centro Padre Nostro, Maurizio Artale - è anche un gemellaggio simbolico tra il quartiere
di Brancaccio, dove la presenza mafiosa è ancora forte, e Betlemme, dove un altro
conflitto, quello israelo-palestinese, non ha avuto fine". Il servizio di Alessandra
Zaffiro:
Promuovere
il dialogo e la pace tra i popoli attraverso studi e ricerche comuni, programmi di
cooperazione anche di natura commerciale e turistica, scambio di conoscenze e momenti
di formazione. E’ l’obiettivo del gemellaggio decennale tra le città di Palermo e
Betlemme. A sottoscrivere oggi l’intesa, promossa anche dal centro Padre Nostro di
Brancaccio e dalla Fondazione Giovanni Paolo II in Terra Santa, sono stati il sindaco
di Palermo Leoluca Orlando e quello di Betlemme, Vera Baboun. “Sono molto orgogliosa
di essere qui – ha detto il sindaco di Betlemme. Per noi, Palermo rappresenta una
importantissima città italiana ed europea di riferimento. Da oggi, le due comunità
potranno dialogare meglio, nel reciproco interesse”. “Il senso di questo gemellaggio
- ha detto il sindaco del capoluogo siciliano, già gemellato con la città di Khan
Yunis, nella striscia di Gaza - è ribadire che Betlemme è una città punto riferimento
per il mondo e per l’umanità intera e che Palermo, in qualche modo, vuole collegarsi
con questa storica città, cercando di apportare una contaminazione positiva. Insieme
possiamo costruire un mondo diverso e migliore a difesa dei diritti di tutti e di
ciascuno”.