2014-03-18 12:29:58

Italia. Rapporto istruzione: un miliardo di euro in meno per università e ricerca dal 2009


Sempre più ridotte le risorse destinate al sistema universitario in Italia che si colloca sotto la media europea per quanto riguarda il numero dei laureati. Lo rileva il primo rapporto biennale dell’Anvur, l'Agenzia nazionale di valutazione del sistema universitario e della ricerca. Il documento, presentato ieri mattina a Roma al ministro Stefania Giannini, arriva a quindici anni dalla riforma 3+2 che ha rimpiazzato la laurea a ciclo unico con corsi di laurea triennali e magistrali. In un messaggio il presidente Napolitano esprime preoccupazione per i dati emersi. Il servizio di Adriana Masotti:RealAudioMP3

Negli ultimi 5 anni il finanziamento complessivo del ministero dell'Istruzione, dell’università e della ricerca al sistema universitario si è ridotto di circa 1 miliardo, un calo reso sostenibile grazie alla riduzione del personale, soprattutto dei docenti ordinari e al blocco delle progressioni degli stipendi. Nel rapporto dell’Anvur si registra poi che i laureati in Italia sono aumentati, ma restano sempre pochi rispetto al resto d'Europa. Nel 2012, all'interno dell'Unione europea vi erano in media oltre 35 laureati ogni 100 abitanti in età compresa tra i 25 ed i 34 anni, contro il 22,3% dell'Italia.

Gli studenti che intraprendono un corso universitario di primo livello senza concluderlo sono molti: quasi il 40%. Il tempo medio per il conseguimento del titolo di laurea triennale, è di circa 5 anni, ovvero circa il 70% in più rispetto alla durata legale del corso. Ma c’è una grande differenza tra atenei del nord e atenei del centro-sud: in questi ultimi, il tasso di regolarità è nettamente inferiore a quelli settentrionali.

In un telegramma inviato al presidente dell’Agenzia, Stefano Fantoni, il Capo dello Stato, Napolitano, ringraziando per il lavoro compiuto, sottolinea la preoccupazione per quanto riguarda i dati relativi alle risorse destinate all'università e alla ricerca emersi dal rapporto, risorse nettamente inferiori alle medie europee a fronte , scrive, "della qualità dei risultati, segno di potenzialità da sostenere e valorizzare". Napolitano sottolinea poi "la persistenza di difficoltà strutturali nel settore", individuabili in primo luogo in "un insoddisfacente livello complessivo della produttività del sistema e nella permanenza di un sensibile divario territoriale a sfavore del Mezzogiorno".

Ultimo aggiornamento: 19 marzo







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