2014-03-17 20:02:21

Putin firma il decreto sull'indipendenza della Crimea. Arrivano le sanzioni di Ue e Usa


Si alza la tensione a livello internazionale dopo il referendum di domenica scorsa, che a larghissima maggioranza ha detto “sì” all’annessione della Crimea alla Russia. Ieri sera il Presidente russo Puitn ha firmato il decreto per il riconoscimento della Crimea come Stato indipendente. Arrivano, intanto, le sanzioni da Unione europea e Stati Uniti e il Presidente Obama annuncia che ce ne potranno essere di più dure contro la Russia se proseguirà nel suo piano di annessione della Crimea. Il servizio di Debora Donnini:RealAudioMP3

Sono 21 gli esponenti russi e ucraini colpiti dalle sanzioni dell’Unione europea e 11 da quelle degli Stati Uniti tra cui l’ex presidente ucraino Yanukovich, il vice primo ministro russo Rogozin e l’attuale “premier” della Crimea Aksyonov. La consultazione di ieri in Crimea, dove ha vinto con quasi il 97% il “sì” all’annessione, viene giudicata illegittima da Ue e Usa tanto che Obama promette di adottare sanzioni più dure se Mosca proseguirà nel suo piano di annettere la Crimea e ad “inteferire” in Ucraina, anche se ritiene che sia ancora percorribile la strada della diplomazia. In serata poi rispondendo ad una domanda se Putin potrà essere in seguito oggetto di misure punitive, il portavoce della Casa Bianca, Jay Carney, dice che l'amministrazione Obama "non intende escludere alcun individuo". E deluso e preoccupato per il referendum svoltosi ieri in Crimea, si dice anche il segretario generale dell’Onu, Ban ki Moon. Sul terreno, intanto, il Parlamento della Crimea va vanti verso la secessione: stamani si è dichiarato ufficialmente indipendente dall'Ucraina e ha chiesto l'annessione della penisola alla Russia. E' stato anche deciso il passaggio al fuso orario di Mosca, la nazionalizzazione di tutte le proprietà ucraine e l'adozione del rublo come seconda moneta ufficiale accanto alla 'grivnia' ucraina, che non circolerà piu' dal gennaio 2016. Il Parlamento di Sinferopoli ha inoltre annunciato che le autorita' ucraine non hanno piu' potere sulla penisola e che le unità militari ucraine sul territorio saranno sciolte. Nazionalizzate, poi, le due aziende energetiche della penisola. Immediata la reazione di Kiev: il Parlamento ucraino ha ratificato la mobilitazione di 40mila riservisti decisa dal presidente 'ad interim'. E Ue e Ucraina firmeranno venerdì l’accordo politico di associazione. In questo clima interviene anche la Nato: l’annessione della Crimea - sostiene - sarebbe una chiara violazione della Carta delle Nazioni Unite.

Del braccio di ferro tra Sebastopoli e Kiev e del ruolo della comunità internazionale Fausta Speranza ha parlato con Germano Dottori, docente di Studi strategici all'Università Luiss:RealAudioMP3

R. - E’ una questione molto sensibile sia per l’opinione pubblica russa che per l’opinione pubblica ucraina, ma occorre anche tener presente il fatto che comunque questa crisi non si sviluppa nel vuoto pneumatico: c’è la Comunità internazionale ed esistono anche possibilità che qualche mediazione - per congelare la situazione e piano piano farla rientrare entro margini più accettabili - esista ancora.

D. - La prima richiesta, in queste ore, da parte di Stati Uniti e Unione Europea è quella di accettare in Crimea osservatori internazionali…

R. - Sì, è comprensibile. Anche perché ovviamente si vuol fugare il timore che le persone ostili all’ingresso della Crimea nella Federazione Russa subiscano delle discriminazioni o vengano fatte oggetto in qualche misura di ritorsioni. Mi sembra abbastanza normale e sarebbe anche interesse - a mio avviso - delle autorità locali permetterlo. D’altra parte, però, gli animi sono ancora abbastanza surriscaldati, come prova la circostanza riferita poco fa da una giornalista italiana sul posto che anche andare ad assistere alle manifestazioni di giubilo ha creato dei problemi con le sicurezze locali: malgrado - diciamo - ci fosse il loro interesse anche, teoricamente, a mostrare al mondo che genere di consenso e di supporto popolare ha questo passo che è stato fatto in Crimea ieri.

D. - La Comunità internazionale ha ribadito che questo referendum è illegittimo e illegale, fondamentalmente perché viene dopo l’intervento delle truppe russe in Crimea: è così?

R. - I problemi sono molteplici. Io credo che, al di là di tutto, siccome la Comunità internazionale è composta da Stati sovrani e molti Stati sovrani sono alle prese con una crisi di coesione territoriale che li attraversa al proprio interno ed è una cosa molto forte anche all’interno dell’Unione Europea - avvertita, per esempio, dal Belgio e in una certa misura anche dalla Gran Bretagna; non parliamo poi della Spagna - c’è comunque un interesse a far sì che il precedente non si generalizzi. L’intenzione è di circoscriverlo al massimo! Il secondo elemento è che qui non si parla soltanto di una secessione e quindi di una proclamazione dell’indipendenza, ma si parla di una proclamazione dell’indipendenza che è funzionale al passaggio di un territorio da uno Stato sovrano ad un altro Stato sovrano. Io immagino che proprio per questo la Russia avrà tutto l’interesse a separare i due passaggi, in modo tale che risulti chiaro che la Russia non si annette un territorio appartenente ad un altro Stato, ma accetta la proposta di unione che viene da un altro Stato sovrano nei suoi confronti. Alla fine è la politica che incide in questo caso e che determina un po’ anche la forzatura delle forme giuridiche.

D. - Professore, permettiamoci una banalizzazione giornalistica: sta vincendo Putin perché si è preso appieno la Crimea o sta vincendo l’Occidente perché il resto dell’Ucraina sarà più libera e più distante dall’influenza di Mosca?

R. - Direi la seconda, nel senso che Putin recupera la Crimea, ma, sino a questo momento, perde l’Ucraina, che era un elemento essenziale del suo progetto di unione euroasiatica. Peraltro la perdita dell’Ucraina è qualche cosa che non è maturata ieri e neanche nell’ultimo mese: è qualcosa che ha preso forma già nel 2013.

Ultimo aggiornamento: 18 marzo







All the contents on this site are copyrighted ©.