Haiti. Elezioni il 26 ottobre, il presidente ringrazia la Chiesa per la mediazione
Dopo più di un mese di dialogo teso, il card. Chibly Langlois, chiamato a mediare
per porre fine alla paralisi del Paese ha annunciato che venerdì sera, 14 marzo, il
Presidente haitiano Michel Martelly, il senatore Steven Benoit in rappresentanza del
Presidente del Senato (assente a causa di un viaggio) e i rappresentanti dei partiti
politici, hanno firmato l'accordo raggiunto dal dialogo inter-haitiano, dopo alcune
modifiche al testo originale.
Secondo la nota inviata all’agenzia Fides da
una fonte locale, firmando l’accordo il Presidente Martelly ha espresso la sua soddisfazione
per l’azione del card. Langlois: “Mi congratulo con il Mediatore, che è giunto al
successo attraverso il dialogo, perché la situazione non era facile. Mi congratulo
con il Parlamento per il suo contributo, anche se ci sono stati alti e bassi per la
firma di questo accordo. Ora vediamo prossime le elezioni, il primo turno si terrà
il 26 ottobre 2014".
Anche il senatore Steven Benoit ha espresso apprezzamento
per l'impegno dei leader politici, che hanno accettato di contribuire a risolvere
il problema politico del Paese: "l'accordo non è perfetto, ma è un passo verso il
cambiamento. E’ un atto di responsabilità politica, la dimostrazione della coscienza
patriottica e dell'impegno civico", pur deplorando l'assenza di qualche leader dei
partiti dell'opposizione. Il card. Langlois ha sottolineato la determinazione dei
soggetti coinvolti nel dialogo che hanno accettato di firmare l'accordo: "Il dialogo
ci ha permesso di crescere come Paese, siamo usciti più forti, non ci sono perdenti
nel dialogo, ci sono solo vincitori".
Pur non essendo ancora disponibile il
testo dell'accordo, i punti importanti sono i seguenti: trasformazione del Collegio
del Consiglio Elettorale Permanente in Consiglio elettorale provvisorio; possibilità
per ognuno di cambiare uno dei tre propri rappresentanti nel Consiglio elettorale;
realizzazione delle elezioni per i due terzi del Senato, della Camera dei deputati
e degli enti locali; modifica della legge elettorale; formazione di un governo inclusivo.
(R.P.)