Crimea: la Chiesa cattolica affida il Paese alla protezione del Cuore di Maria
Il vescovo ausiliare della diocesi cattolica di Odessa-Simferopoli, responsabile per
la Crimea, mons. Jacek Pyl, ha affidato domenica scorsa alla fine della Messa domenicale
e di fronte al Santissimo Sacramento, la Crimea, tutte le persone e i popoli che la
abitano, alla protezione del Cuore immacolato di Maria. Lo racconta il vescovo Pyl
raggiunto a Simferopoli telefonicamente dall'agenzia Sir, all’indomani del referendum
che ha decretato la secessione della Crimea dall’Ucraina. In attesa dei risultati
“ufficiali” del referendum, la Chiesa cattolica non farà dichiarazioni politiche.
Ma chiede l’aiuto e il sostegno spirituale nella preghiera e nel digiuno quaresimale
alle Chiese sorelle europee.
“Mi sento - confida il vescovo - come Gesù nel
giardino del Getsemani. Prego e vivo nella speranza”. “Nella situazione in cui ci
troviamo - prosegue mons. Pyl - abbiamo bisogno di aiuto e supporto spirituale, chiediamo
preghiera e digiuno quaresimale. Abbiamo bisogno di un miracolo. Abbiamo fede e speranza
che Dio governa la storia e guida anche questa situazione. Per la nostra fede, noi
confidiamo nella Provvidenza di Dio, che tutto ciò che avverrà, sarà volontà di Dio
e non la volontà di governanti e re. È Dio che governa la storia”.
Poi il vescovo
ausiliare lancia un appello alla pace: “Cerchiamo innanzitutto la pace interiore,
la pace nei cuori e la pace nelle famiglie. Il comandamento dell’amore di Gesù che
è l’amore al prossimo, è la sorgente della pace, tra le nostre famiglie”. Preoccupazione
per l'escalation della situazione in altre regioni e province dell’Ucraina, è stata
espressa anche dal vescovo di Odessa-Simferopoli monsignor Bronislav Biernacki. “La
situazione ora è estremamente pericolosa - ha detto - e noi tutti speriamo che le
forze politiche occidentali possano fermare Putin”. (R.P.)