Visita del Papa nella parrocchia di Santa Maria dell'Orazione. Intervista con il parroco
Papa Francesco sta presiedendo la messa alla Parrocchia romana di Santa Maria dell'Orazione
di Setteville di Guidonia, la quinta visitata in questo suo primo anno di pontificato.
Dalle prime ore del pomeriggio, nei dintorni della Chiesa, tanti parrocchiani hanno
fatto provviste di bandierine, magliette, rosari, foulard per ricevere a festa il
Pontefice, che al suo arrivo li ha salutati. Il primo incontro del Papa è stato con
un centinaio di disabili e i loro familiari, seguito dal saluto a circa 300 bambini
e ragazzi accompagnati dai genitori. "Bisogna chiedere la grazia per non avere vergogna
della fede", sono state le parole di Francesco ai bambini che salutandolo gli hanno
rivolto alcune domande. A tutti loro il Papa ha quindi chiesto una preghiera per trovare
il coraggio di non avere mai vergogna di essere cristiani: “Gesù ti chiedo di mandarmi
lo Spirito Santo perché mi faccia coraggioso in modo da non avere paura”. L’incontro
è finito con la recita dell’Ave Maria. Francesco ha poi incoraggiato anche i membri
del Cammino Neocatecumenale, incontrati successivamente, "ad andare avanti e non sbagliare
strada e a camminare sempre nella strada di Gesù".
Il Papa ha quindi confessato
alcune persone. Alle 20 circa, il rientro in Vaticano. Su questa visita, Federico
Piana ha intervistato il parroco, don Francesco Bagalà, che racconta come
si sia preparata la sua comunità:
R. - Innanzitutto
nella preghiera, in modo particolare con i ragazzi di Comunione e Cresima, centrata
sul Mistero pasquale. 150 dei nostri ragazzi riceveranno la Prima Comunione dopo Pasqua
ed in questa occasione chiederemo al Papa che ci aiuti per questo splendido giorno
della Pasqua e della Prima Comunione. I ragazzi delle Cresime hanno fatto i ritiri
- divisi in due gruppi, per un totale di 73 ragazzi - ed anche loro chiederanno al
Papa un aiuto, una parola sullo Spirito Santo ed i suoi doni; magari l’esperienza
dello stesso Papa Francesco. Con gli anziani abbiamo fatto l’unzione degli infermi;
con i giovani ci siamo interrogati su quello che Gesù dice ai discepoli: “Voi chi
dite che io sia?”. Ecco, perché attendiamo un incontro personale con Gesù Cristo:
il Santo Padre verrà qui e siamo coscienti che ci visiterà anche il Signore.
D.
– Che frutti spirituali si aspetta che scaturiscano da questa visita di Papa Francesco?
R.
– La gioia dell’ascoltare il “kerigma”: l’annuncio che Gesù Cristo ha dato la sua
vita per noi, che ha perdonato i nostri peccati. Dio è misericordia, Dio è amore.
Vedere anche come l’uomo oggi ha bisogno di tornare a Dio con fiducia e di riscoprire
il proprio Battesimo; la chiamata ad essere Santi, immacolati nell’amore. Essere,
come dice anche Papa Francesco, “Chiesa in uscita”. E poi non solo la gioia di riscoprire
le ricchezze del nostro Battesimo e della vita cristiana ma trovare l’amore di Dio
anche nella sofferenza. Credo che non ci sia riforma più grande che riscoprire il
proprio Battesimo, essere immersi nel Mistero pasquale e rinascere a vita nuova. Il
Papa verrà nel giorno in cui il Vangelo è la Trasfigurazione: Pietro era presente
sul monte Tabor e sarà qui in mezzo a noi per portarci a Gerusalemme dove Gesù muore,
risorge, ascende al cielo e distribuisce doni; lo Spirito Santo per primo. Confidiamo
in questo dono immenso dello Spirito Santo e della vita nuova in Cristo.
D.
– Possiamo raccontare che parrocchia è Santa Maria dell’Orazione a Guidonia e poi
anche il contesto sociale, di quartiere dove si inserisce questa parrocchia?
R.
– Questa è una parrocchia di periferia di Roma ed anche di Guidonia. Qui, mancano
i servizi sociali ed inoltre scuole, servizi, piazze… La popolazione è giovane: la
giornata tipo di chi si è trasferito qui in periferia da Roma inizia alle sei circa
per andare a lavorare e si torna per le otto. E' un quartiere dormitorio. È chiaro
il disagio di non avere una scuola: noi copriamo le scuole di tutto il circondario
e questa è una carenza ma speriamo che arrivi presto.