2014-03-16 19:47:55

Ascoltare Dio per nutrire la propria fede: il richiamo del Papa nella parrocchia di Santa Maria dell'Orazione


Il primo compito di ogni cristiano è nutrire la propria fede. Questa la raccomandazione del Papa nella Messa celebrata domenica pomeriggio nella Chiesa di Santa Maria dell’Orazione di Setteville di Guidonia, parrocchia alla periferia nord-est della capitale, la quinta visitata da Papa Francesco in questo suo primo anno di Pontificato. Nel corso della visita il Pontefice ha incontrato anziani, disabili e le comunità neocatecumenali. Il servizio di Francesca Sabatinelli:RealAudioMP3

Si deve ascoltare Gesù per rendere più forte la fede, e guardare Gesù per preparare gli occhi alla bella visione del suo volto. Il Papa, nel giorno del Vangelo della Trasfigurazione, ricorda ai fedeli, assiepati nella parrocchia di Guidonia, il primo compito del cristiano:

"Quali sono i compiti del cristiano? Forse mi direte: andare a Messa le domeniche; fare digiuno e astinenza nella Settimana Santa; fare questo… Ma il primo compito del cristiano è ascoltare la Parola di Dio, ascoltare Gesù, perché Lui ci parla e Lui ci salva con la sua Parola. E anche Lui fa più robusta, più forte la nostra fede, con quella Parola. Ascoltare Gesù! 'Ma, Padre, io ascolto Gesù, lo ascolto tanto!”. “Sì? Cosa ascolti?'. 'Ma ascolto la radio, ascolto la televisione, ascolto le chiacchiere delle persone…'. Tante cose ascoltiamo noi durante la giornata, tante cose… Ma vi faccio una domanda: prendiamo un po’ di tempo, ogni giorno, per ascoltare Gesù, per ascoltare la Parola di Gesù?".

La parola di Gesù è il pasto più forte per l’anima, spiega il Papa, ed ecco quindi che, così come detto precedentemente all’Angelus, Francesco suggerisce come nutrire la fede ogni giorno: portando un Vangelo sempre con sé, come facevano i primi martiri, come faceva Santa Cecilia, dice. Leggere quotidianamente un brano del Vangelo permette di far entrare la parola di Gesù nel cuore e rende più forti nella fede:

"Vi suggerisco di avere un piccolo Vangelo, piccolino, da portare in tasca, nella borsa e quando abbiamo un po’ di tempo, forse nel bus…quando si può nel bus, perché tante volte nel bus siamo costretti a mantenere l’equilibrio e anche a difendere le tasche, no? Sempre… Ma quando tu sei seduto, qui o là, leggere anche durante la giornata, prendere il Vangelo e leggere due paroline. Il Vangelo sempre con noi!".

Il Papa passa poi alla seconda delle due grazie chieste nell’orazione: la grazia della purificazione degli occhi, degli occhi del nostro spirito, per prepararli alla vita eterna:

"Io sono invitato ad ascoltare Gesù e Gesù si manifesta e con la sua Trasfigurazione ci invita a guardarLo. E guardare Gesù purifica i nostri occhi e li prepara alla vita eterna, alla visione del Cielo. Forse i nostri occhi sono un po’ ammalati perché vediamo tante cose che non sono di Gesù, sono anche contro Gesù: cose mondane, cose che non fanno bene alla luce dell’anima. E così questa luce si spegne lentamente e senza saperlo finiamo nel buio interiore, nel buio spirituale, nel buio della fede: un buio perché non siamo abituati a guardare, immaginare le cose di Gesù".

Ascoltare Gesù e guardare Gesù, è l’insegnamento che si chiede al Padre, e a conclusione dell’omelia il Papa invita di nuovo a leggere il Vangelo, immaginando e guardando “come era Gesù e come faceva le cose”. E’ così che intelligenza e cuore procedono nel cammino della speranza.

In particolare, il Papa si è intrattenuto a lungo con le sei comunità neocatecumenali della parrocchia. "Mi piace molto la parola 'cammino' - ha detto loro - perchè il cristiano che non cammina si corrompe. Camminare, come Abramo. Quando riceve la parola del Signore e non sa dove deve andare... non ha un biglietto del treno. Va, si fida del Signore. A chi non cammina - ha osservato il Papa - succede come l’acqua stagnante, che si corrompe". Ha chi cammina poi, Papa Francesco ha indicato 'due pericoli' e una 'trappola'. Il primo pericolo: fermarsi lungo il cammino. Si giunge a una bella villa e si dice: “Io mi fermo qui”, sto comodo e mi basta questo. L’altro pericolo è quello di andare fuori strada: succede ogni volta che pecchiamo. La 'trappola' è il terzo rischio: si pensa di camminare, ma in realtà stiamo 'girovagando', facciamo turismo, ma non camminiamo. Non abbiamo una meta, non andiamo da nessuna parte. "Siamo in Quaresima: è importante il cammino, il cammino verso la Pasqua". Infine la raccomandazione del Papa: "Non abbiate paura. Andate avanti!".

A conclusione della visita, Papa Francesco si è affacciato dalla terrazza della parrocchia per un saluto ai numerosi fedeli raccolti nel piazzale antistante. Il Papa li ha ringraziati per l’entusiasmo, e a tutti loro ha chiesto di pregare per lui, affinché possa essere un buon vescovo e per evitare di fare cose sbagliate.







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