Ascoltare Dio per nutrire la propria fede: il richiamo del Papa nella parrocchia di
Santa Maria dell'Orazione
Il primo compito di ogni cristiano è nutrire la propria fede. Questa la raccomandazione
del Papa nella Messa celebrata domenica pomeriggio nella Chiesa di Santa Maria dell’Orazione
di Setteville di Guidonia, parrocchia alla periferia nord-est della capitale, la quinta
visitata da Papa Francesco in questo suo primo anno di Pontificato. Nel corso della
visita il Pontefice ha incontrato anziani, disabili e le comunità neocatecumenali.
Il servizio di Francesca Sabatinelli:
Si deve ascoltare
Gesù per rendere più forte la fede, e guardare Gesù per preparare gli occhi alla bella
visione del suo volto. Il Papa, nel giorno del Vangelo della Trasfigurazione, ricorda
ai fedeli, assiepati nella parrocchia di Guidonia, il primo compito del cristiano:
"Quali
sono i compiti del cristiano? Forse mi direte: andare a Messa le domeniche; fare digiuno
e astinenza nella Settimana Santa; fare questo… Ma il primo compito del cristiano
è ascoltare la Parola di Dio, ascoltare Gesù, perché Lui ci parla e Lui ci salva con
la sua Parola. E anche Lui fa più robusta, più forte la nostra fede, con quella Parola.
Ascoltare Gesù! 'Ma, Padre, io ascolto Gesù, lo ascolto tanto!”. “Sì? Cosa ascolti?'.
'Ma ascolto la radio, ascolto la televisione, ascolto le chiacchiere delle persone…'.
Tante cose ascoltiamo noi durante la giornata, tante cose… Ma vi faccio una domanda:
prendiamo un po’ di tempo, ogni giorno, per ascoltare Gesù, per ascoltare la Parola
di Gesù?".
La parola di Gesù è il pasto più forte per l’anima, spiega il
Papa, ed ecco quindi che, così come detto precedentemente all’Angelus, Francesco suggerisce
come nutrire la fede ogni giorno: portando un Vangelo sempre con sé, come facevano
i primi martiri, come faceva Santa Cecilia, dice. Leggere quotidianamente un brano
del Vangelo permette di far entrare la parola di Gesù nel cuore e rende più forti
nella fede:
"Vi suggerisco di avere un piccolo Vangelo, piccolino, da portare
in tasca, nella borsa e quando abbiamo un po’ di tempo, forse nel bus…quando si può
nel bus, perché tante volte nel bus siamo costretti a mantenere l’equilibrio e anche
a difendere le tasche, no? Sempre… Ma quando tu sei seduto, qui o là, leggere anche
durante la giornata, prendere il Vangelo e leggere due paroline. Il Vangelo sempre
con noi!".
Il Papa passa poi alla seconda delle due grazie chieste nell’orazione:
la grazia della purificazione degli occhi, degli occhi del nostro spirito, per prepararli
alla vita eterna:
"Io sono invitato ad ascoltare Gesù e Gesù si manifesta
e con la sua Trasfigurazione ci invita a guardarLo. E guardare Gesù purifica i nostri
occhi e li prepara alla vita eterna, alla visione del Cielo. Forse i nostri occhi
sono un po’ ammalati perché vediamo tante cose che non sono di Gesù, sono anche contro
Gesù: cose mondane, cose che non fanno bene alla luce dell’anima. E così questa luce
si spegne lentamente e senza saperlo finiamo nel buio interiore, nel buio spirituale,
nel buio della fede: un buio perché non siamo abituati a guardare, immaginare le cose
di Gesù".
Ascoltare Gesù e guardare Gesù, è l’insegnamento che si chiede
al Padre, e a conclusione dell’omelia il Papa invita di nuovo a leggere il Vangelo,
immaginando e guardando “come era Gesù e come faceva le cose”. E’ così che intelligenza
e cuore procedono nel cammino della speranza.
In particolare, il Papa si è
intrattenuto a lungo con le sei comunità neocatecumenali della parrocchia. "Mi piace
molto la parola 'cammino' - ha detto loro - perchè il cristiano che non cammina si
corrompe. Camminare, come Abramo. Quando riceve la parola del Signore e non sa dove
deve andare... non ha un biglietto del treno. Va, si fida del Signore. A chi non cammina
- ha osservato il Papa - succede come l’acqua stagnante, che si corrompe". Ha chi
cammina poi, Papa Francesco ha indicato 'due pericoli' e una 'trappola'. Il primo
pericolo: fermarsi lungo il cammino. Si giunge a una bella villa e si dice: “Io mi
fermo qui”, sto comodo e mi basta questo. L’altro pericolo è quello di andare fuori
strada: succede ogni volta che pecchiamo. La 'trappola' è il terzo rischio: si pensa
di camminare, ma in realtà stiamo 'girovagando', facciamo turismo, ma non camminiamo.
Non abbiamo una meta, non andiamo da nessuna parte. "Siamo in Quaresima: è importante
il cammino, il cammino verso la Pasqua". Infine la raccomandazione del Papa: "Non
abbiate paura. Andate avanti!".
A conclusione della visita, Papa Francesco
si è affacciato dalla terrazza della parrocchia per un saluto ai numerosi fedeli raccolti
nel piazzale antistante. Il Papa li ha ringraziati per l’entusiasmo, e a tutti loro
ha chiesto di pregare per lui, affinché possa essere un buon vescovo e per evitare
di fare cose sbagliate.