I sindacati dicono sì a Renzi sul fisco, ma cambia il metodo di concertazione
I sindacati continuano a giudicare in modo positivo gli interventi di Renzi sul fisco.
Per Susanna Camusso, segretario generale della Cgil, va bene che “il governo abbia
abbassato la tassazione sul lavoro dipendente” ma ora serve “un provvedimento anche
per le pensioni basse". Il premier comunque sembra aver abbandonato il metodo della
concertazione che ha caratterizzato tanti esecutivi. Alessandro Guarasci ha
sentito Domenico Rosati, commentatore politico e già presidente delle Acli:
R. – La concertazione,
dal governo Ciampi in poi, si è molto indebolita come metodo di rapporto tra governo
e parti sociali. Se non c’è il pieno impiego, il sindacato finisce con il rappresentare
soltanto i propri iscritti e tutelati, e dunque non ha più il peso che può avere se
controlla l’intera forza lavoro. Questo è un dato strutturale, di cui Renzi probabilmente
approfitta, nel senso che vede il sindacato in condizione di debolezza e almeno per
il momento è così abile da ottenerne il consenso: se fa le cose che chiede il sindacato,
il sindacato è contento, anche se non ha messo voce nella costruzione dei risultati.
D.
– Riforme così importanti come quelle che vuole fare Renzi, si possono fare senza
mettere assieme tutti i tasselli della società? Insomma, questo decisionismo – secondo
lei – è la via migliore?
R. – Tutto quello che esclude la fase della costruzione
del consenso, come esercizio della pazienza della politica, mi spaventa. Ma insisto
nel dire che le condizioni strutturali dei rapporti sociali, oggi, in Italia non aiutano
in questa direzione: portano semmai a facilitare la prerogativa di chi, appunto, avendo
una visione e un progetto, lo attua, punto e basta.
D. – Secondo lei, Renzi
potrà adottare questa tecnica anche con l’Unione Europea, per avere vincoli di bilancio
meno stringenti?
R. – Gli interlocutori europei non sono le confederazioni
sindacali italiane, insomma: lì c’è un consolidato di massicce posizioni legate all’equilibrio
dei bilanci ed è difficile ottenere qualcosa radicalizzando le posizioni. Penso che
Renzi, sul punto, dovrà acconciarsi a trattare e trattare sarà già un risultato, perché
vuol dire che non ci saranno scomuniche preventive.