2014-03-14 07:26:10

Crisi siriana. In tre anni di conflitto oltre 140mila morti


Oltre 140 mila morti, nove milioni di siriani (poco meno della metà dell'intera popolazione) colpiti dal conflitto, 5 milioni e mezzo di bambini minacciati dalla guerra: sono solo alcuni dei dati relativi alla tragedia del conflitto siriano. Il 15 marzo di 3 anni fa, il primo corteo di protesta a Damasco e la massiccia manifestazione anti-regime a Daraa. La protesta si allarga e viene repressa nel sangue. Da lì, l’escalation di violenze. In queste ore il rappresentante speciale delle Nazioni Unite in Siria, Brahimi, chiede un "terzo round di negoziati". Lo fa accusando Damasco di aver frenato il processo di pace e avvertendo: se Damasco organizza le elezioni presidenziali mette a serio rischio qualunque trattativa di pace tra regime e opposizioni. E alla vigilia del terzo anniversario, parlamentari e organizzazioni non governative della Rete della pace, ieri e oggi a Roma, fanno il punto sulla situazione in Siria sotto il profilo umanitario, civile e strategico, chiedendo alla politica di agire contro il commercio delle armi. C’era per noi Gabriella Ceraso:RealAudioMP3

Un anno di rivoluzione vera e due di guerra civile hanno significato, in Siria, nove milioni di vittime e il naufragio del sogno di giustizia e libertà che ha animato le prime manifestazioni di piazza. E' il quadro tratteggiato dalla Rete della Pace, che da voce alle associazioni attive nel Paese arabo e agli esponenti della società siriana che chiedono aiuto: non anestetizzarsi di fronte alle violenze, dicono, ma impegnarsi nonostante lo stallo diplomatico del dopo-Ginevra 2, con l'accoglienza dei rifugiati, con l'assistenza umanitaria, con la richiesta del cessate-il-fuoco. Sergio Bassoli è coordinatore della Rete della Pace:

"Le iniziative della società civile durante la guerra della ex-Jugoslavia ci insegnano che la democrazia dal basso e che la mobilitazione possono veramente condizionare in positivo la fine dei conflitti e le soluzioni politiche. Quindi, in questo solco che è molto stretto, cerchiamo di muoverci".

Un impegno che porta avanti, per esempio, l'associazione "Un ponte per", come spiega Domenico Chirico:

"E' importante sostenere tutti quei gruppi che stanno cercando di costruire risposte alternative e di pace, come la rete non violenta di associazioni siriane, come le radio libere e anche noi, come società civile italiana, stiamo cercando di dialogarci".

Supportare le forze siriane che aspirano alla pace è importante quanto accompagnare la costruzione di un tessuto civile, in Siria. Ma oggi l'impegno fondamentale è anche fermare il commercio di armi, mai diminuito. Giuseppe Schiavello, della Campagna mine:

"Ci sarà una condizione disastrosa anche da inquinamento di ordigni esplosivi che continueranno a mietere vittime anche quando, forse, questo conflitto si fermerà".







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