2014-03-13 16:20:36

Un anno di Papa Francesco.
Grasso: "Con lui Chiesa più veloce della politica"


Pietro Grasso, presidente del Senato della Repubblica italiana
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Devo dire che la velocità impressa da Papa Francesco al cambiamento nella Chiesa è assolutamente ineguagliabile: in pochi mesi ha rotto le tradizioni, ha infranto la barriera simbolica che divide la più alta incarnazione della religione cristiana dai fedeli, ha innovato il linguaggio e soprattutto ha rimesso al centro del discorso l’uomo, con le sue debolezze, i suoi punti di forza, proprio nel rapporto con Dio. Il messaggio è: non lasciamo che i principi e i valori religiosi restino solo nella preghiera, nella contemplazione ma diventino uno stile di vita quotidiano, basato sull’apertura, sulla fiducia, sulla solidarietà, sulla speranza. In questo, le istituzioni politiche, invece, sono rimaste al palo, sono più lente, con una macchina complessa, lenta che lavora, sì, ma i cui effetti non ridondano immediatamente nei confronti dei cittadini. Valori laici e cattolici spesso coincidono e dobbiamo farli lavorare insieme: questo credo che sia anche lo spirito dell’innovazione della Chiesa.
“Il peccato si perdona, la corruzione non può essere perdonata”, e la descrive come una somma di mali che minaccia le fondamenta su cui sono costruiti gli Stati democratici e la stessa Chiesa. Sono questi reati che inquinano l’economia, mettono un freno enorme allo sviluppo, soprattutto in un momento di crisi come quello che stiamo affrontando. La globalizzazione dell’economia e della finanza negli ultimi decenni non ha fatto che aumentare le diseguaglianze, ha accresciuto la povertà, ha messo più della metà del nostro mondo a servizio della parte più ricca, e quindi anche la criminalità si è approfittata di questi cambiamenti per accrescere l’influenza sull’economia, sulla politica. (a cura di Luca Collodi)


























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