Ucraina. Obama: no alla pistola puntata da Mosca. Anche gli Usa contro la secessione
della Crimea
'L'invasione russa in Crimea è una violazione del diritto internazionale”. No alla
pistola puntata dalla Russia. Così il presidente americano Obama che ieri ha incontrato
alla Casa Bianca il capo di stato ucraino Yatsenyuk. Gli Stati Uniti dunque respingono
il referendum sulla secessione della Crimea in programma domenica prossima, come già
aveva fatto il G7. Il servizio di Debora Donnini:
E' pieno l’appoggio
che Obama manifesta al nuovo governo ucraino nel ricevere Yatsenyuk tributandogli
tutti gli onori di una formale visita di stato. Un gesto importante a pochi giorni
dal referendum in Crimea e poco dopo l'ennesimo comunicato durissimo contro Putin
del G7. Se la Russia non cambia non solo gli Stati Uniti, ma l'Unione Europea e tutta
la comunità internazionale “sarà obbligata a fare pagare un prezzo a Mosca per le
sue azioni'', dice auspicando comunque che il referendum in Crimea posso essere evitato
attraverso ogni via diplomatica. Chiara anche la posizione del premier di Kiev, Yatsenyuk:
''Noi non ci arrenderemo mai all'ipotesi di perdere la Crimea. L'Ucraina - ha sottolineato
- è e sarà parte del mondo occidentale". Ilo premier ucraino ha poi incontrato i responsabili
del Fondo Monetario Internazionale e della Banca Mondiale, due istituzioni che hanno
già fatto sapere di essere in prima linea negli aiuti al giovane governo di Kiev,
e si è anche detto convinto che la prossima settimana l'Ucraina firmerà la cornice
politica dell'accordo nell'ambito del processo di integrazione nell'Unione europea''.