Giornata mondiale del rene: puntare su prevenzione e identificazione precoce
Le malattie del rene sono in continuo aumento. In Italia ci sono circa 45 mila persone
dializzate e 6500 sono in attesa di trapianto. Un numero che potrebbe scendere se
si effettuasse una diagnosi precoce, attuabile con una semplice analisi delle urine
e il dosaggio della creatinina nel sangue. Fondamentale è, quindi, sottoporsi a questi
piccoli esami periodici anche se non si accusano sintomi perché le malattie del rene
sono subdole e ci si può ammalare senza rendersene conto. Lo scopo della Giornata
Mondiale del Rene è sensibilizzare l’opinione pubblica all’identificazione precoce
della malattia per prevenirne l’evoluzione e le complicanze. Eliana Astorri
ha intervistato il prof. Giovanni Gàmbaro, direttore dell’Unità Operativa di
nefrologia e dialisi del Policlinico Universitario Agostino Gemelli:
R. - Le malattie
più gravi che possono colpire i reni sono quelle che provocano insufficienza renale
acuta, o provocano danni persistenti al rene e che portano poi ad insufficienza renale
cronica, quindi alla dialisi, o alla necessità del trapianto. Questi tipi di malattie
sono numerose: ci sono glomerulonefrite, vasculiti, ma anche malattie molto comuni
come il diabete. Il diabete è infatti una causa importantissima del danno renale cronico,
ha un impatto molto serio sui rischi a lungo termine di questa malattia; è la terza
causa di dialisi nel nostro Paese ed in molti Paesi occidentali.
D. - Con quali
sintomi si manifestano queste malattie?
R. - Il problema delle malattie renali
è che molto spesso evolvono in maniera subdola, con pochissimi sintomi o nessuno,
o manifestazioni che possono anche essere trascurate magari perché per essere individuate
richiedono semplici analisi delle urine. Se queste però non vengono svolte, oppure
le alterazioni presenti vengono sottovalutate, la malattia può decorrere in maniera
asintomatica per lungo tempo, poi manifestarsi quando è troppo tardi con pressione
alta. La pressione alta è appunto una manifestazione molto comune nelle malattie renali:
non dobbiamo sempre pensare che l’essere iperteso sia un fattore legato all’età o
alla familiarità; qualche volta - non raramente - c’è sotto una malattia renale che
determina l’ipertensione. Questo riguarda le forme più avanzate di insufficienza renale
cronica, l’anemia, quindi il senso di stanchezza e l’inappetenza. In realtà queste
sono forme piuttosto avanzate. Il guaio è che spesso le malattie renali decorrono
in maniera asintomatica.
D. - Cosa si può fare per prevenire le malattie del
rene?
R. - Intanto, si può avere un regime di vita sano, controllando il peso
corporeo, controllando la pressione arteriosa, mangiando poco sale, bevendo almeno
un litro e mezzo di acqua al giorno, avendo quindi un’alimentazione “mediterranea”.
Queste sono tutte cose che favoriscono una buona salute del rene. Evitando anche di
assumere alcuni farmaci: l’uso cronico di farmaci anti infiammatori - per i dolori
- è controindicato e può determinare quindi malattie renali. Poi, nei pazienti con
patologie che possono danneggiare i reni - il diabete, l’ipertensione, le malattie
auto immuni, le malattie reumatologiche - è opportuno effettuare controlli regolarmente
per cogliere le prime avvisaglie delle malattie renali.
D. - Che messaggio
può mandare in questa Giornata mondiale dedicata al rene?
R. - Il messaggio
che vorrei dare è che il rene, anche se non si manifesta in genere con sintomi particolari,
non si fa “vedere”, fa un lavoro “oscuro” - proprio perché non si fa sentire - è però
molto importante: mantiene in buone condizioni il nostro organismo, controlla i liquidi
corporei, controlla la depurazione che è fondamentale per il benessere del nostro
organismo. Per cui è necessario avere molta cura del nostro rene.