2014-03-12 12:40:25

Nicaragua: piena disponibilità dei vescovi a dialogare con il governo su temi di interesse nazionale


La Conferenza episcopale del Nicaragua manifesterà per scritto al Presidente Daniel Ortega la sua totale disponibilità a dialogare con il governo: lo ha annunciato mons. René Sócrates Sándigo Jirón, vescovo di Juigalpa e presidente della Conferenza episcopale (Cen). “Vogliamo vedere la possibilità di trattare i problemi di interesse nazionale, valutare insieme la realtà nazionale nicaraguense, e non c’è niente di meglio che farlo con chi è il capo dell'amministrazione dello Stato” ha detto mons. Sándigo Jirón durante la conferenza stampa dopo il secondo giorno di lavoro della Conferenza episcopale, a Managua.

Già domenica scorsa il neo cardinale di Nicaragua, Leopoldo Brenes, dopo la celebrazione della Messa a Matagalpa, aveva preannunciato che la Conferenza episcopale, riunita da lunedì scorso per tre giorni per analizzare la situazione nazionale, era ben disposta a dialogare con il governo. Secondo la nota inviata all’agenzia Fides da una fonte locale, il cardinale Brenes ha ricordato l’incontro in occasione del centenario della provincia ecclesiastica, quando il Nunzio apostolico aveva invitato a pranzo tutti i vescovi, il Presidente della Repubblica e la first lady, con alcuni membri della sua famiglia. La Chiesa cattolica infatti si è sempre detta disponibile al dialogo, e lo aveva chiesto pubblicamente tempo addietro.

Ieri il presidente della Cen ha dato l’annuncio: "Questo incontro è da concretizzare, vogliamo presentare le nostre proposte raccolte da tutte le diocesi. Ci sono temi che riguardano la vita sociale dei nostri cittadini: la famiglia, l'istruzione, la salute, la sicurezza pubblica e i diritti umani, il problema della droga nei giovani, il problema delle carceri, l'impatto delle miniere sull'ambiente, l'etica morale delle istituzioni”.

Fra il governo del presidente Ortega e la Chiesa cattolica ci sono buoni rapporti, ma molto distanti, perché i vescovi hanno criticato l’azione delle autorità riguardo all'uso dei simboli religiosi nelle manifestazioni pubbliche, la concentrazione del potere di rappresentanza e le accuse di presunta frode che hanno circondato le elezioni del 2007, quando i sandinisti sono tornati al potere. (R.P.)







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