Kenya: Msf denuncia le condizioni di vita dei rifugiati a Dagahaley
Nel Campo di Dagahaley, uno dei cinque che fanno parte del complesso di campi rifugiati
di Dadaab, nel Kenya nord-orientale, il più grande complesso di Campi rifugiati al
mondo, che ospita 403.727 persone di cui tre quarti bambini sotto i 12 anni, donne
e anziani, il 41% dei rifugiati non ha ripari che li proteggano sufficientemente dalla
pioggia, mentre circa un rifugiato su dieci non ha accesso alle latrine. I casi di
diarrea - riporta l'agenzia Sir - sono aumentati del 39% rispetto all‘anno scorso.
Lo rende noto l’organizzazione umanitaria “Medici Senza Frontiere” (Msf), unico attore
a fornire cure mediche, nel rapporto “Rifugiati a Dadaab: un domani incerto” diffuso
oggi.
Per Charles Gaudry, capo missione Msf in Kenya, “le attuali condizioni
di vita per i rifugiati sono semplicemente inaccettabili”. Nonostante questo, “quattro
rifugiati su cinque preferiscono restare qui che rientrare in Somalia, dove le condizioni
di insicurezza sono ancora estreme”. Con il taglio dei fondi subito da molte organizzazioni
nei campi e il deteriorarsi delle condizioni di sicurezza, Msf sollecita i donatori
internazionali ad assicurare investimenti adeguati a garantire l’assistenza dei rifugiati,
e si appella al governo del Kenya perché migliori la loro protezione e crei condizioni
favorevoli all’accesso delle organizzazioni umanitarie nei campi. (R.P.)