Manca poco più di un
anno all'inaugurazione dell'Expo' 2015 sul tema: "Nutrire il pianeta, Energia per
la Vita". Si sta lavorando a pieno ritmo per costruire le fondamenta su cui saranno
allestiti gli ottanta padiglioni in progetto, su un'area di circa un milione di
metri quadrati, nei pressi della Fiera di Milano, a nord della città. 144 i
paesi partecipanti finora. Si attende ancora la formalizzazione degli Usa che
prevedibilmente avverrà in occasione della visita di Obama a Roma a fine marzo. Non
solo stands dedicati ai singoli paesi, ma anche aree tematiche dove più paesi sono
raggruppati per clusters di prodotti (es. caffè, tè, cacao...), oppure padiglioni
sui bambini e il cibo, sulla cucina del futuro. "Contiamo che l'ammontare di ricadute
positive per l'Italia sarà di circa 5mld. di euro, a fronte di 1mld. e 300mln. di
spesa pubblica investita", ci spiega Giuseppe Sala, Commissario unico del Governo
per l'Expo'. "Spero che questo Expo' non perda la trebisonda e metta al
centro delle riflessioni il fatto che nutrire il pianeta significa innanzitutto nutrire
chi non mangia", così Carlo Petrini, fondatore di Slow Food,
presente al grande evento. Nell'ultimo anno l'associazione ha lanciato un progetto
con cui è riuscita a creare mille orti nel continente africano. "Miriamo a crearne
10.000 in tutta l'Africa e vorremmo anche promuovere la formazione di giovani
leader nel campo agricolo ed alimentare in questa parte del mondo martoriata. Non
si è mai parlato così tanto di cibo come ora - sottolinea Petrini - ma ancora milioni
di persone soffrono di malnutrizione e fame. Questa è la più grande vergogna del pianeta,
e noi auspichiamo che attraverso un'economia locale forte si risolva nel breve periodo.
Bisogna ridurre lo spreco, innanzitutto, avere più solidarietà e capire che
siamo tutti alla stessa tavola ma molti non hanno diritto di mangiare mentre altri
discutono sui gusti e sui sapori". Come giudica la proliferazione in tv di programmi
dedicati al cibo e alla cucina? "Li guardo con rispetto e curiosità ma se non c'è
l'attenzione a chi c'è dietro (i contadini, i pescatori etc...) e tutto diventa spettacolo,
allora parlare di cibo non è più parlare di amore ma diventa pornografia". Ma quanto
incide la fame sulla mortalità della popolazione? "Secondo i dati Onu, nel 2006
36mln. di persone sono morte o per fame o per malattie causate da alimentazione non
idonea. L'Africa è ai primi posti della classifica. Il Burundi, l'Eritrea, le Gomore,
il Sudan, il Madascar i paesi più colpiti", ci ricorda il giornalista Enrico Casale
che precisa: "La crescita delle comunità potrebbe aumentare se basata sul modello
di una agro-industria puntata molto sulla qualità di prodotti locali, per esempio
il teff. L'Expo' - aggiunge - non aiuterà a sconfiggere la malnutrizione ma sarà un
evento che creerà consapevolezza di questo dramma". (a cura di Antonella Palermo)