Iraq: mons. Sako a un anno dal suo insediamento a patriarca della Chiesa caldea
Mons. Louis Raphael I Sako, ha celebrato nei giorni scorsi il primo anniversario del
suo insediamento come Patriarca della Chiesa Caldea. Per l’occasione – riporta il
blog Baghdadhope – il presule ha scritto una lettera di ringraziamento a tutti coloro
che gli hanno fatto gli auguri. Dopo un anno di impegno, scrive il Patriarca il "peso
dell'eredità e della responsabilità" che grava sulle sue spalle è sempre maggiore.
Un compito "per niente facile, come invece qualcuno immagina sia".
L'Iraq -
sottolinea - è un Paese cui manca ancora la "pace e la stabilità" e nel quale "la
nostra gente ancora soffre, si impoverisce ed emigra". In un tale contesto la Chiesa
deve affrontare vari problemi: "il numero ridotto di sacerdoti e di religiosi e religiose,
la mancanza di competenze, la debolezza del lavoro pastorale e la lentezza nell'aggiornamento
e nel rinnovamento". Problemi che, evidenzia mons. Sako, non possono essere risolti
dal solo Patriarca che non può "fare miracoli".
La lettera continua poi con
un appello a tutto il clero caldeo perché "faccia un autoesame in silenzio ed in preghiera
e perché ascolti la parola di Dio per diventare segno visibile della Sua presenza
e della Sua misericordia". Il compito del clero è "imitare l'umiltà di Cristo" perché
"i fedeli sentano in misura maggiore il calore del nostro amore e del nostro servizio".
"Per poter affrontare le sfide attuali con onestà e coraggio", continua mons. Sako,
ci vuole "una spiritualità profonda, una mente illuminata ed aperta, e la saggezza
e l'entusiasmo necessari a lavorare in squadra per la nostra missione.”. Un ringraziamento
particolare viene poi rivolto ai collaboratori del Patriarca, con i quali - scrive
- ha vissuto "momenti difficili ma anche esperienze gioiose". (L.Z.)