Caritas Roma, mons. Feroci : "L'effetto Francesco lo vediamo nell'aumento dei volontari"
Mons. Enrico Feroci, direttore della Caritas diocesana di Roma Quando
penso a Papa Francesco mi viene subito in mente il suo linguaggio, così semplice e
allo stesso tempo diretto e capace di colpire al cuore. E mi chiedo come avevamo fatto
ad arrivare al punto di non saperci più dire cose vere, belle, profonde e semplici,
ma solo cose complicate. Papa Francesco ci ha riportato all'autenticità, alla
verità, all'attenzione per l'altro. La prima volta che l'ho incontrato sono stato
colpito dai suoi occhi, da quello sguardo attentissimo alla persona, come se non esistesse
altro attorno. Una sua frase, in particolare, mi è rimasta dentro il cuore e mi ha
fatto lavorare quest'anno con particolare attenzione. Incontrando a pranzo alcuni
sacerdoti romani, tra cui il sottoscritto, il Papa ricordò che san Francesco mandava
i suo frati in giro dicendo loro 'parlate di Gesù alla gente e, se non ci riuscite,
fatelo con le parole'. Mi sembra la sintesi di ciò che Papa Francesco sta prima dicendo
e poi facendo, le parole seguono i fatti.
Francesco, inoltre, ci ha ricordato
più volte che la Chiesa non è una Ong. E che, senza Gesù, rischia di essere solo una
Ong. Ed è una frase che a me che lavoro in Caritas, fa molto riflettere. Noi dobbiamo
non solo distribuire i pasti alle persone, ma far capire loro che c'è un altro pane,
un cibo più autentico e più vero che dà un'altra prospettiva. Anche il suo salire
in aereo portandosi la valigetta è stato un gesto semplice che però ha fatto il giro
del mondo perché è come se facesse scendere il Papa in mezzo a noi, ricordandoci che
siamo tutti quanti battezzati, figli di Dio, incamminati verso il Regno.
Giovedì
6 marzo, quando il Papa ha incontrato i preti di Roma, insieme al cardiinale vicario,
l'ho potuto salutare. Lui quando mi ha visto mi ha detto : "Come va la Caritas?".
Così io l'ho potuto ringraziare per averci donato una Harley Davidson, che è stata
venduta all'asta a Parigi e il cui ricavato, una cifra molto forte, servirà per riqualficare
l'ostello di via Marsala. Ma uno dei risultati più evidenti di questo primo anno
di pontificato del vescovo di Roma - che vuole una 'chiesa povera per i poveri' -
è l'aumento dei volontari che si mettono a disposizione dei poveri. Noi lo costatiamo
quotidianamente. Abbiamo un corso per volontari e sono più di 200 quelli che vogliono
prepararsi per prestare servizio nei nostri vari centri.
Non ha senso
criticare il Papa per quella che alcuni definiscono un'impostazione eccessivamente
'pauperistica' della sua pastorale. Lui ci ricorda sempre che uno dei capitoli più
importanti del Vangelo è il n°25 di Matteo dove si legge "tutto quello che avete fatto
a uno solo di questi miei fratelli più piccoli, l’avete fatto a me". Quindi non è
una scelta ideologica o di facciata, fatta per accattivarsi la gente. E' Vangelo.
Mi sembra che il Papa ci stia ridicendo le parole di Gesù. E quindi è una scelta che
per noi è fondamentale. A meno che non si voglia criticare Gesù stesso. (Intervista
a cura di Fabio Colagrande)