Fanar: con un comunicato finale conclusa l'Assemblea panortodossa
Con la solenne liturgia bizantina officiata dal Patriarca ecumenico Bartolomeo I e
con la partecipazione da tutti i capi delle Chiese ortodosse giunti a Costantinopoli,
si sono conclusi ieri i lavori della Synaxis (l'Assemblea) voluta proprio da Bartolomeo.
Durante la solenne liturgia - riferisce l'agenzia Asianews - è stato letto il comunicato
finale, firmato da tutti eccetto che dai rappresentanti della Chiesa di Antiochia,
i quali per protesta non hanno partecipato alla liturgia e non hanno firmato il comunicato.
Il motivo: la Synaxis non ha voluto discutere la disputa tra il patriarcato di Antiochia
e quello di Gerusalemme su chi dovrebbe avere la giurisdizione sulla Chiesa ortodossa
nel Qatar. Bartolomeo e gli altri capi ritengono che tale disputa sia una questione
bilaterale, da risolvere in quell'ambito.
Nel comunicato si è fissato per il
2016 il Sinodo panortodosso, proprio a Costantinopoli. Nel settembre 2014 si riunirà
la Commissione preparatoria panortodossa, che terminerà i suoi lavori entro la Pasqua
del 2015. Seguirà a metà del 2015 e prima del Sinodo, la Conferenza panortodossa.
Si è anche stabilito che l'approvazione dei lavori avverrà con il voto all'unanimità.
Nel comunicato si sottolinea che la Synaxis è stata convocata perché la Chiesa ortodossa
deve dare la sua risposta alle sfide contemporanee della società, caratterizzata da
un sempre più intenso pluralismo e multiculturalismo.
Nel comunicato si esprime
"il sostegno e l'ammirazione per il martirio e la testimonianza" di tutte le popolazioni
cristiane dell'Africa e del Medio Oriente, vittime di tremende persecuzioni perfino
in quelle terre dove "Cristo è nato e da dove la Buona Novella ha cominciato a diffondersi
in tutto il mondo". Una menzione particolare è fatta per i cristiani di Siria, condannando
qualsiasi forma di terrorismo e insulti di natura religiosa, facendo appello per la
liberazione dei Metropoliti Boulos e Yohanna e di tutti i sacerdoti, e monaci e suore
del Monastero di Santa Tecla (poi liberate in serata - ndr).
Per la crisi che
sta colpendo l'Ucraina, si prega "per negoziati pacifici e riconciliazione spirituale",
condannando le occupazioni violente di luoghi sacri, invitando i fratelli cristiani
separati [la Chiesa ortodossa del Patriarcato di Kiev - ndr] a ritornare in comunione
con la Sacra Chiesa Ortodossa.
Riferendosi alla crisi economica che colpisce
il nostro pianeta, il comunicato ritiene che questa crisi costituisca una forte minaccia
per la giustizia sociale, la coesistenza umana e la pace nel mondo. Gli egoismi, l'avidità,
l'edonismo e il conseguente abuso di potere, disprezzano la sacralità della natura
umana e di conseguenza sono contrari alla fraterna solidarietà e la vera giustizia.
Si rileva pure che tale crisi non è solo di natura economica, ma anche spirituale
e morale. Per questo la Chiesa è chiamata ad esprimersi in modo profetico. Essa è
preoccupata per quelle tendenze che disprezzano e corrodono i principi della fede
cristiana e perciò riafferma i valori quali la dignità umana, la sacralità della vita
umana dall'inizio alla fine, il dono della creazione, il rispetto dell' ambiente,
l'unione tra l'uomo e la donna, espressione dell'unione di Cristo con la sua Chiesa.
Con
la Synaxis, conclude il comunicato, s' è data l'occasione per riconfermare il valore
della sinodalità nella tradizione ortodossa, riconfermando la reciproca collaborazione
e comunione fra le Chiese e con Gesù Cristo. Proclamare "il messaggio dell'Ortodossia"
va di pari passo con il dialogo con popoli e culture, con gli altri cristiani e con
le popolazioni di altre fedi. (R.P.)