Siria: voci di liberazione della suore di Maaloula, ma gli attivisti locali non
confermano
Dalla Siria sono arrivate durante la mattinata notizie di una liberazione imminente
delle 13 suore rapite a dicembre nella cittadina di Maaloula. Le voci, tuttavia, non
hanno avuto conferma ufficiale, e da fonti locali è giunto un invito alla prudenza.
Il servizio di Marina Calculli:
Un tweet di
al-Arabiyya stamattina aveva fatto pensare che la liberazione delle 13 suore libanesi,
rapite a Maaloula assieme a tre cameriere, fosse cosa concreta. Ma gli attivisti frenano:
“I negoziati sono ancora in corso. Le suore potrebbero essere liberate oggi stesso
o tra qualche giorno.”. Così ha riferito Amer Qalamouni, portavoce degli attivisti
antigovernativi della regione di Qalamun. Le suore, prelevate dal convento di Mar
Tecla all’inizio di dicembre scorso dai combattenti islamisti della Jabhat al-Nusra,
sarebbero state trasferite a Yabrud, un villaggio del nord del Paese in mano ai ribelli.
Ma secondo alcuni media libanesi le suore potrebbero trovarsi anche ad Arsal, un villaggio
libanese controllato dai combattenti contrari al regime siriano di Bashar al-Assad.
Negli ultimi mesi diversi attori hanno cercato di negoziare con i rapitori, dal patriarca
maronita libanese Beshara Rai alla diplomazia qatariota. Proprio stamattina a Beirut
è arrivato il capo dell’intelligence di Doha, Saad al-Kbayssi. La visita sembrerebbe
legata proprio alla vicenda delle suore di Maaloula.