I medici del Policlinico Gemelli in piazza per prevenire le malattie cardiovascolari
Torna “Gemelli Insieme”, il progetto che ha lo scopo di educare la popolazione a corretti
stili di vita, promuovendo la prevenzione e la diagnosi precoce. I medici del Policlinico
romano escono dalla loro sede storica per incontrare i cittadini in una serie di appuntamenti
dedicati alla prevenzione. Un’iniziativa partita la scorsa primavera e che fa parte
del percorso che il Gemelli ha intrapreso per festeggiare i 50 anni di vita della
struttura, oggi punto di riferimento a livello locale e nazionale. Dopo la tappa dedicata
alla prevenzione dei tumori al seno (a Piazza dei Re di Roma), delle malattie della
tiroide (al Foro Italico) e quelle dei 5 sensi (al Maxxi), adesso è la volta della
prevenzione delle malattie cardiovascolari. I medici del Gemelli ieri e oggi visiteranno
ed effettueranno esami diagnostici a tutti coloro che vorranno sottoporvisi. L’appuntamento
è al Centro di Produzione Culturale “La Pelanda” di Testaccio a Roma. Ma è vero che
le malattie cardiovascolari sono la principale causa di morte? Risponde il prof.
Tommaso Sanna, ricercatore di cardiologia del Policlinico Universitario Agostino
Gemelli di Roma. L’intervista è di Eliana Astorri:
R. – E’ assolutamente
vero. Il carico delle malattie cardiovascolari purtroppo continua ad essere troppo
elevato nelle società occidentali. E’ proprio questa la ragione per la quale il Policlinico
Gemelli ha deciso di fare una campagna di informazione per i cittadini al fine di
ridurre l’incidenza di queste malattie.
D. – Quali sono le malattie cardiovascolari
più comuni?
R. – Sicuramente, l’ipertensione arteriosa, l’infarto del miocardio,
la fibrillazione atriale, lo scompenso cardiaco … solo per citare le più comuni: sono
veramente molto numerose.
D. – Quali sono le cause che portano a patologie
di questo tipo?
R. – Sicuramente ci sono dei fattori di rischio che non sono
modificabili, come ad esempio la storia familiare, l’età, il sesso; ma purtroppo,
molti dei fattori di rischio cardiovascolare dipendono, in realtà, da cattive abitudini
di vita, da uno stile di vita che non è sano.
D. – Qual è il ruolo delle cellule
staminali, per le malattie del cuore?
R. – Nello scompenso cardiaco, nell’insufficienza
cardiaca le cellule staminali sono un’area di intensa ricerca perché noi speriamo
che il trattamento con cellule staminali possa limitare i danni che sono stati causati
dall’infarto miocardico che, inevitabilmente, può portare allo scompenso cardiaco.
Ora siamo nella fase preliminare della ricerca, ma sembra essere molto promettente.
D.
– Cosa bisogna fare per fare prevenzione nel campo delle malattie cardiovascolari?
Nel corso di questo incontro di voi cardiologi alla “Pelanda” al Testaccio, a Roma,
dedicato alla prevenzione: cosa troveranno i cittadini che vi si recheranno?
R.
– Troveranno un percorso nel quale verranno fatte una serie di domande; verrà misurata
la pressione arteriosa, rilevato il peso, l’altezza, la circonferenza della vita;
verrà determinato il colesterolo su sangue capillare, verrà fatta una valutazione
del monossido di carbonio nei polmoni per l’esposizione al fumo e sulla base di età,
sesso, peso corporeo, livelli di pressione arteriosa, livelli di colesterolo ed altri
elementi raccolti con l’intervista anamnestica verrà stimato il loro rischio di malattie
cardiovascolari gravi nell’arco dei prossimi dieci anni. Sulla base della composizione
del loro rischio, verranno indirizzati a determinate aree di consultazione nelle quali
verrà loro spiegato come perdere peso, quale possa essere l’alimentazione corretta
per evitare malattie vascolari, quali siano i rischi del fumo, cosa possano fare per
cercare di smettere di fumare, come possano incrementare la loro attività fisica per
ridurre il rischio cardiovascolare legato alla sedentarietà e come possano gestire
nel modo migliore il diabete, qualora sia presente.