2014-03-08 16:56:33

Ucraina: osservatori Osce ancora respinti a frontiera Crimea


Ucraina in primo piano. Sono stati nuovamente respinti gli osservatori internazionali dell'Osce, che da due giorni tentano di entrare nella parte settentrionale della Crimea per verificare la situazione. Alla periferia di Sinferopoli, intanto, una colonna motorizzata russa, formata da una cinquantina di camion pesanti carichi di soldati, è entrata in una base militare locale. Il servizio di Giada Aquilino:RealAudioMP3

Ancora un tentativo andato a vuoto. Gli osservatori inviati dall’Osce sono stati bloccati per la terza volta consecutiva: a un check-point di frontiera, controllato da milizie filo-russe, sono stati sparati in aria tre colpi di avvertimento. In settimana, il medesimo convoglio militare era stato bloccato sempre a Armyansk. Il governo di Kiev ha insistito sull'importanza della presenza di osservatori internazionali in Crimea, dove il 16 marzo è previsto un referendum per l'annessione a Mosca. Sul piano diplomatico, mentre il vice ministro degli Esteri russo, Grigori Karassin, incontrava l'ambasciatore ucraino al Cremlino, Volodimir Elcenko, Mosca ha evocato la possibilità di sospendere le ispezioni al proprio arsenale strategico, compresi i missili nucleari, in risposta a Usa e Nato che hanno annunciato una "revisione" dei rapporti con Mosca in merito alla crisi ucraina. Le ispezioni sono previste dal trattato Start e dal Documento di Vienna siglato dai Paesi Osce. Mosca ha chiesto inoltre un'inchiesta internazionale sull'uccisione di decine di persone da parte di cecchini durante gli scontri di fine febbraio a Kiev, tra polizia e insorti.


Sulla complessa attuale situazione politica, Amedeo Lomonaco ha raccolto il commento di Massimiliano Di Pasquale, giornalista esperto di Ucraina e membro dell’Associazione Italiana di Studi Ucrainistici:RealAudioMP3

R. – Finora, Mosca non ha voluto affatto il dialogo, violando anche tutta una serie di accordi anche internazionali, tra cui quello che era stato firmato il 5 dicembre del 1994 a Budapest in base al quale l’Ucraina – all’epoca – cedeva il suo arsenale nucleare in cambio della garanzia della tutela dei suoi confini, da parte di Gran Bretagna, Stati Uniti e della stessa Russia. Quindi, l’annessione di fatto della Crimea è in violazione a qualsiasi principio di diritto internazionale. L’idea di voler proclamare un referendum per la secessione dell’Ucraina e per l’annessione alla Federazione russa, senza aver consultato in alcun modo il governo legittimo di Kiev, è in violazione a qualsiasi norma di diritto internazionale.

D. – A complicare il dialogo c’è il fatto che, secondo Mosca, il governo di Kiev dipende da nazionalisti radicali che hanno preso il potere con un attacco armato …

R. – Quelli che hanno preso il potere non sono illegittimi e non sono fascisti. Ma è un governo ad interim che è stato votato dalla Rada, il Parlamento ucraino. E se questo radicalismo fosse così spinto, non si spiega perché la comunità ebraica di Kiev appoggi Maidan.

D. – Per risolvere il braccio di ferro politico ed evitare anche il rischio di una guerra, quali ruoli possono avere Stati Uniti ed Unione Europea?

R. – Per evitare la guerra occorre veramente un ruolo diplomatico molto forte da parte degli Stati Uniti, perché c’è un’Europa silente che probabilmente per paura di ritorsioni legati al gas ha avuto un ruolo veramente debole …


E la crisi tra Mosca e Kiev ha avuto ieri forti ricadute alla cerimonia d’apertura delle Paralimpiadi invernali di Sochi, sul Mar Nero. L’evento, alla presenza del presidente russo Putin, è stato boicottato praticamente da tutti i leader mondiali. Sentiamo Giuseppe D’Amato:RealAudioMP3

“Spero che le paralimpiadi possano almeno un po’ smorzare le passioni intorno alla questione ucraina”. Il presidente russo ha incontrato le squadre ed anche quella ucraina, che ha deciso di partecipare ai Giochi. “Noi restiamo qui – ha detto il capo delegazione, dopo l’incontro con il leader del Cremlino, – affinché la nostra gente si ricordi dell’Ucraina, un Paese sovrano che ha inviato a Sochi una sua squadra. Prego che i paralimpici partecipino alla pace in Europa, nel mondo ed in Ucraina”. Se “qualcosa di irreparabile” avverrà durante i Giochi la squadra, ha già annunciato, tornerà subito indietro a Kiev con tutti i suoi 31 componenti. Nelle poche parole in pubblico il presidente Putin ha sottolineato che è “importante che gli sportivi possano concentrarsi sulle gare” e non su altro. Per la crisi in Ucraina gran parte dei Paesi occidentali non ha inviato proprie rappresentanze ufficiali alla cerimonia di inaugurazione.







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