2014-03-08 12:13:22

8 marzo, Giornata della donna in Vaticano: la testimonianza di Jocelyne Khoueiry


Si è celebrata ieri, 8 marzo, la Giornata Internazionale della donna. In questa occasione si è tenuto in Vaticano un evento speciale dal titolo “Voci di fede” per “Rendere le donne invisibili visibili”, attraverso la testimonianza di 10 donne impegnate su diversi fronti in vari Paesi del mondo. Sull’importanza di mettere sempre più in luce il ruolo delle donne nella Chiesa, Roberta Gisotti ha intervistato una delle partecipanti all’evento, Jocelyne Khoueiry, libanese, fondatrice di un movimento laico femminile, (La libanaise–Femme du 31 mai), e recentemente nominata membro del Pontificio Consiglio per i laici:RealAudioMP3

R. - È molto importante. Ci troviamo in un periodo storico culturale molto critico, perché oggi in una società come la nostra, 'liquida', senza criteri, senza valori fondanti e chiari è molto importante che la donna faccia la sua parte, offrendo la sua vocazione come identità, come prospettiva umanizzante della società ed anche nella Chiesa, perché le sue caratteristiche possono aiutarla ad essere più Chiesa, più madre - se possiamo dire- e più mariana. Dunque proporre queste voci di donne che fanno servizio umano di misericordia, di apertura culturale sul femminile, sul vero senso del femminile e del maschile, è importantissimo.

D. - Questo evento parte da una sollecitazione di Papa Francesco per rendere "la presenza femminile più incisiva" nella Chiesa. Lei crede che questo invito troverà resistenze?

R. - Penso di no, se questa evoluzione o questa risposta a questo invito prende una via sana, positiva: stiamo provando, come donne, a dare un posto alla nostra missione all’interno della Chiesa. Dunque, possiamo dire che non è un atto di concorrenza, assolutamente! E’ un modo di mostrare la vera promozione della donna sotto lo sguardo di Dio creatore.

D. - Si tratta anche, forse, di rilanciare quell’invito già rivolto da Giovanni Paolo II di valorizzare il genio femminile delle donne…

R. - Esatto. Ho detto che Papa Francesco ha fatto un passo in più a livello pratico rispetto a quello che Giovanni Paolo II aveva annunciato nella sua Mulieris Dignitatem.







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