Spagna: oltre 3,5 milioni di alunni scelgono l’ora di religione
Sono oltre 3,5 milioni gli alunni spagnoli che scelgono di avvalersi dell’insegnamento
della religione cattolica nelle scuole: lo rende noto la Commissione episcopale per
l’Insegnamento e la catechesi della Conferenza dei vescovi iberici (Cee). Attualmente,
tale insegnamento è tornato obbligatorio nelle scuole elementari e medie, dopo essere
stato facoltativo durante l’esecutivo di Zapatero. I dati, diffusi ogni anno, evidenziano
come due studenti su tre optino volontariamente per l’ora di religione.
Rispetto
all’anno scorso, nelle scuole cattoliche si registra l’1,5% in più, mentre negli istituti
statali l’1,8% in meno. Guardando a 61 delle 69 diocesi della Spagna, per un totale
di 5.385.601 alunni, risulta che 3.501.555 seguono l’ora di religione, ovvero il 65%
del totale. Un dato che, tuttavia, fa registrare un meno 1,7% rispetto allo scorso
anno. “Questa diminuzione – spiega la Chiesa di Madrid – si deve, tra gli altri motivi,
anche alle difficoltà di tipo legislativo e amministrativo relative all’insegnamento
della religione”. Quindi, i vescovi ricordano “il contributo significativo offerto
alla didattica dall’ora di religione”, la quale è, innanzitutto, “un esercizio della
libertà religiosa e del diritto all’educazione dei figli da parte dei genitori, secondo
le loro convinzioni religiose e morali”.
Di qui, l’esortazione che la Cee lancia
affinché “l’insegnamento della religione sia una materia equiparabile a quelle fondamentali,
ad offerta obbligatoria da parte dei centri formativi e a scelta facoltativa da parte
degli alunni”. Infine, i vescovi spagnoli chiedono che “l’avvalersi o meno di tale
insegnamento non supponga alcuna discriminazione all’interno delle attività scolastiche”.
(I.P.)