Aldo Vitali, direttore settimanale "Il mio Papa" (Mondadori) Non c’è persona
che non sia stata colpita e anche un po’, in fondo, direi cambiata, dalle parole e
dalle azioni di questo Papa. Allora, abbiamo pensato, anche considerando che i giornali
molto spesso devono semplificare e sintetizzare quello che lui dice e fa, di fare
un settimanale che cerca almeno nella prima parte del giornale di raccontare i suoi
sette giorni, il più possibile con le sue parole. Ma c'è il rischio di presentare
la figura del Papa come una sorta di supereroe al pubblico più semplice? No. Si corrono
sempre tantissimi rischi avvicinandosi al Papa e a un Papa come Papa Francesco. Ma,
innanzitutto, secondo me, conviene riflettere su cosa voglia dire essere "popolari".
Essere popolari vuol dire arrivare alla gente. Quando Papa Francesco dice che il pastore
"deve avere l’odore del suo gregge", dice una cosa molto popolare che capiscono tutti
e che fa capire che è il contrario della rockstar o del culto della personalità. Quindi,
le persone che sono lontane dal Papa, perché abitano magari nei paesini, che abitano
in posti lontani, hanno la possibilità di vedere le foto, che spesso non si vedono
del Papa, e leggere le sue parole direttamente con un minimo di commento per spiegarle. Dal
mercoledì delle Ceneri, in edicola, un nuovo settimanale edito da Mondadori interamente
dedicato alla figura di Papa Francesco. (a cura di Luca Collodi)