De Bortoli (Corriere della Sera): "Con Francesco non esiste una domanda proibita"
"Si ha l'impressione
di averlo sempre conosciuto quest'uomo, di essere stati con lui anche in altre occasioni.
E' entrato nelle nostre famiglie, di chi crede e di chi non crede. Ed è un segno
di grandissima speranza. E' un tempo, il nostro, in cui ci sono passioni tristi e
non ci sono speranze. A volte noi ci aggrappiamo all'ottimismo, che però non vuol
dire speranza". Il direttore del Corriere della Sera, che oggi pubblica una lunga
intervista a Papa Francesco, ad un anno dall'elezione al soglio pontificio, racconta
ai nostri microfoni questo incontro. "La Chiesa sta dando la dimostrazione
di una grandissima modernità nel guardare in faccia la realtà con costanza e con grande
attenzione alla centralità della persona umana. Chissà, magari ci sarà un giorno in
cui Francesco e il Papa emerito concelebreranno. Avrei voluto chiederglielo",
precisa De Bortoli. "E' importante che la parola corra, che ci sia. E Papa Francesco
la fa correre", sottolinea il direttore. "Il Pontefice in questa intervista affronta
tutti i temi spinosi su cui oggi si riflette: da qui emerge forte il desiderio del
Papa di voler andare a trovare i fedeli che probabilmente si sono smarriti. E' un
Papa dialogante, come fu il gesuita Carlo Maria Martini (che ha collaborato a lungo
con il quotidiano milanese, ndr). Solo con il dialogo si scoprono i punti comuni
e solo così lo stare insieme fa crescere la Chiesa e la società e smina quel risentimento,
quel malumore, quel senso di solitudine che ci pervadono, sintomi di una malattia
dietro cui le identità scompaiono". Con Don Matteo Crimella, docente di Esegesi
del Nuovo Testamento (Università Urbaniana e Pontificia Facoltà Teologica dell'Italia
Settentrionale), offriamo una riflessione all'inizio del tempo forte di Quaresima:
"E' il tempo per andare nel deserto. Dobbiamo prenderci del tempo per ritrovare
il gusto del silenzio e dell'ascolto interiore e conoscere noi stessi. E' nel deserto
che si fa esperienza del fatto che la propria vita dipende da Dio. E questo è anche
il tempo della lotta. Consapevoli che andare nel deserto non è un momento idilliaco
ma ci fa ancora di più scontrare con le tentazioni". (a cura di Antonella Palermo)