2014-03-04 14:39:10

Ucraina, Putin parla di colpo di Stato. La Chiesa locale: i russi tornino nel proprio Paese


Il leader del Cremlino, Vladimir Putin, definisce la caduta dell'ormai ex presidente ucraino Ianukovich e la conseguente instaurazione di un nuovo governo a Kiev "un'azione incostituzionale" e "una presa del potere con le armi". Secondo Putin, al momento "non c'è la necessità" di inviare truppe russe in Ucraina, anche se "la possibilità rimane". In ogni caso, il presidente russo sottolinea che "la Russia si riserva il diritto di ricorrere a tutti i mezzi per proteggere i russi in Ucraina". E poi Putin avverte: Mosca non riconoscerà le presidenziali ucraine fissate per il 25 maggio se si svolgeranno in una atmosfera di terrore. Le dichiarazioni di Putin fanno seguito all'annuncio da parte della Gazprom: a partire da aprile la Russia cancellerà lo sconto sul gas concesso a dicembre all'Ucraina. Da parte sua, gli Stati Uniti sospendono le trattative in corso con la Russia per aumentare gli scambi commerciali e gli investimenti. Mosca risponde spiegando che se sarà oggetto di sanzioni sarà costretta a lasciare il dollaro per altre valute e creare il proprio sistema di calcolo e pagamenti. Per sentire la voce della Chiesa nella crisi ucraina, Fausta Speranza ha intervistato padre Mykhaylo Dymyd dell'Università cattolica di Leopoli:RealAudioMP3

R. - Il popolo è molto calmo ma anche ansioso. In tutto il Paese ci sono tanti volontari che si offrono se necessario a difendere il Paese. Tutti sentono il bisogno di unità, unità che va oltre la lingua, la religione e le origini. Queste cose in Ucraina non sono mai state un problema. L’Ucraina è sempre stata un Paese con tante persone di origini diverse.

D. - In tutto questo, qual è la voce della Chiesa?

R. - Sul mio profilo Facebook tanta gente mi chiede: “Ma adesso che noi preghiamo insieme, forse possiamo anche raggiungere l’unità di tutte le Chiese in Ucraina”. La gente quindi ne risente di tutto questo. Oggi, un vescovo legato al Patriarcato di Mosca ha scritto chiaramente che noi dobbiamo dire che l’invasore è la Russia. Noi chiediamo quindi alla Russia di tornare nel proprio Paese perché noi possiamo farcela da soli. Lo stesso vescovo lo conferma e questo offre grande speranza, perché vuol dire che tutti noi cerchiamo la verità ed anche se è molto difficile la troviamo e la esprimiamo. Il Consiglio delle organizzazioni religiose di Kiev, dove ci sono rappresentanti della Chiesa greco cattolica, della Chiesa cattolica romana, di diverse confessioni ortodosse - ci sono tre grandi rami della Chiesa ortodossa in Ucraina - tutti hanno firmato un documento per chiedere all’esercito russo di lasciare l’Ucraina, perché l’Ucraina non ha bisogno di loro ma può farcela da sola. Io voglio ringraziare tutti quelli che nel mondo hanno pregato per la pace in Ucraina e questo aiuta il popolo ucraino a essere calmo in questa “tempesta” che sta vivendo. Volevo dire inoltre che il popolo ucraino confida nella sua grande fede in Dio.







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