2014-03-04 19:21:01

Nuovo accordo sulla legge elettorale. Italicum solo alla Camera


Il premier Renzi ha definito un importante passo in avanti il nuovo accordo con Forza Italia sulla legge elettorale. In sostanza, l’Italicum sarà approvato solo alla Camera. Ora il nuovo accordo è all’esame dell’aula di Montecitorio. Giampiero Guadagni
L’accordo sull’Italicum è dunque più vicino. Il nodo politico più intricato è stato infatti sciolto. L’entrata in vigore della nuova legge elettorale viene vincolata all’entrata in vigore della riforma del Senato, così come chiedevano il Nuovo centrodestra e la sinistra del Pd, che paventavano un ritorno alle urne in tempi ravvicinati. Dopo un vertice con lo stato maggiore di Forza Italia, Berlusconi ha dato il via libera all’ipotesi di applicare il nuovo sistema di voto solo alla Camera. Un atto di collaborazione nell’interesse del Paese, spiega l’ex premier che però esprime il suo grave disappunto per le difficoltà di Renzi a garantire il sostegno della sua maggioranza agli accordi pubblicamente realizzati. ”Ha prevalso la ragionevolezza”, commenta l’ex ministro delle Riforme Quagliariello, del Nuovo Centrodestra. Accordo positivo, il cammino delle riforme prosegue, sottolinea il portavoce della segreteria del Pd Guerini. Già in mattinata Matteo Renzi aveva diffuso ottimismo, twittando: ce la faremo e per l’Italia sarà una vera rivoluzione. E in serata da Tunisi, suo primo viaggio da premier, Renzi risponde a Berlusconi: era esattamente quanto avevamo concordato, ed è secondario il fatto che il Senato abbia o meno una norma elettorale, nel momento in cui si decide di abolirlo. Entro fine settimana, probabilmente, sull'Italicum ci sarà il il via libera di Montecitorio.

Una decisione che ha fatto discutere e che ha diviso i partiti anche al loro interno. Alessandro Guarasci ha sentito il costituzionalista Stefano Ceccanti RealAudioMP3

R. - A me non sembra che sia una scelta sensata, perché deve sempre essere possibile votare con due sistemi razionali. Ora, finché Camera e Senato danno tutti e due la fiducia al governo, i sistemi devono essere il più possibile simili, non divaricanti. Questo è il nodo. Capisco il ragionamento di Renzi, di Berlusconi, di Alfano, di dire: la facciamo solo per la Camera perché poi il Senato lo cambieremo e gli toglieremo la fiducia. Però, può capitare che in modo non voluto si debba andare a votare nel frattempo e quindi rischiamo di votare con un sistema che spinge a creare una maggioranza molto netta alla Camera e che non la darebbe al Senato. Non possiamo non preoccuparci anche di cosa succede in questa eventualità. Per questo non mi sembra che sia il migliore degli accordi possibili, anzi lo trovo francamente piuttosto irrazionale.








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