India. Kandhamal: i cristiani "vivono nel terrore per colpa dei fondamentalisti indù"
"La vita dei cristiani del Kandhamal è un trauma continuo, perché vivono nel terrore
dei gruppi radicali indù". Lo afferma all'agenzia AsiaNews Sajan George presidente
del Global Council of Indian Christians (Gcic), dopo l'ennesimo attacco avvenuto nello
Stato dell'Orissa contro la minoranza religiosa. Il 27 febbraio scorso diversi militanti
del Sangh Parivar (ombrello che raccoglie organizzazioni e movimenti hindutva, ndr)
hanno danneggiato una sala di preghiera in costruzione nel villaggio di Pradhanpada,
minacciando i 15 cristiani impegnati nei lavori.
Dopo l'attacco le autorità
hanno dispiegato sul territorio circa 70 agenti delle forze dell'ordine per garantire
la sicurezza. La polizia ha arrestato due persone e ha lanciato una caccia all'uomo
per gli altri aggressori. Kunwar Vishal Singh, sovrintendente di polizia del distretto
di Kandhamal, spiega che c'è la volontà di risolvere la questione in maniera amichevole,
poiché l'incidente è legato a "dispute familiari" legate al terreno su cui sorgerà
la sala di preghiera. Il funzionario ha invece negato la matrice religiosa dietro
i fatti.
Tuttavia, Sajan George definisce l'attacco "vergognoso" e ricorda
che "nonostante siano passati cinque anni dai pogrom dell'Orissa, la comunità cristiana
continua a non avere giustizia e a sopravvivere a quotidiani atti di discriminazione
e boicottaggio. Questo nuovo episodio, a pochi giorni dall'inizio della Quaresima,
ha il chiaro obiettivo di intimidire e minacciare la libertà religiosa e di culto
nel Kandhamal". (R.P.)