L'Aquila. Il sindaco Cialente: a 5 anni dal sisma stiamo risorgendo
“La nostra sfida è consegnare in cinque anni la città al resto del mondo, con una
potenzialità turistica enorme”. Così si è espresso sabato scorso il ministro dei Beni
culturali, Dario Franceschini, che ha visitato L’Aquila per tenere una riunione tecnica
sullo stato dei restauri e ha fatto un giro nel centro storico. Franceschini mira
a fare del suo Ministero una chiave di volta per la ristrutturazione evitando nuove
tasse per trovare i finanziamenti. Ottimista il sindaco Massimo Cialente che
parla di una “svolta”. Gabriella Ceraso lo ha intervistato:
R. – Franceschini
ha compreso che noi abbiamo, adesso, un crono-programma che, se rispettato nei finanziamenti
che insieme dovremo trovare, permetterà veramente di restituire tra cinque anni L’Aquila
all’Italia e al mondo. Ciò che ha compreso a fondo anche il ministro è che non basta
ricostruire le case: abbiamo la capacità di far partire cantieri per 110 milioni al
mese, però adesso c’è un problema. Non ha senso ricostruire un museo, ma si deve riportare
la vita.
D. – Girando per il centro storico, il ministro ha incontrato anche
i commercianti che gli hanno detto chiaramente che sono stremati, gravati dalle tasse.
Eppure, ci sono, nel centro, hanno avuto il coraggio di riprendere le attività. Per
loro si pensa a qualcosa?
R. – Qui interviene una serie di accorgimenti, come
le leve della fiscalità: il Comune dell’Aquila per cinque anni non fa pagare alcune
tasse. Penso a un credito di imposta per gli investimenti per ritornare nel centro,
o un meccanismo di tutela rispetto agli affitti… Perché il ritorno delle attività
economiche e del direzionale porterà anche al rientro dei cittadini. Quello che però
voglio dirle è che noi stiamo lavorando su una tragedia che non ha precedenti, quindi
si deve andare avanti di volta in volta, però con un obiettivo reale da confrontare
con il governo e con la popolazione, qui.
D. – A livello di risorse, cosa vi
ha assicurato il ministro?
R. – Abbiamo trovato un meccanismo: un mutuo con
un pool di banche nazionali e internazionali, un mutuo quarantennale per cui lo Stato
non deve andare incontro a grandi sacrifici né, ad esempio, aumentare le tasse.
D.
– Il ministro ne è a conoscenza?
R. – Sì. Io credo che ci voglia un po’ di
decisione. Mi sembra che questo sia un governo più pragmatico… Poi, sa che cosa mi
ha fatto piacere? Questo governo non vede più L’Aquila come un problema: adesso il
discorso è che l’Italia si gioca la sua immagine e la sua forza mostrando al mondo
come è capace di intervenire. Un po’ quello che fu nei primissimi giorni dopo la tragedia,
quando l’Italia fu capace di ricostruire le scuole per 17.500 ragazzi, in 65 giorni…
D.
– Il punto lo avete fatto nella vostra riunione tecnica?
R. – Sì, abbiamo analizzato
tutto. E devo dire che abbiamo mostrato, anche con un certo orgoglio, a che punto
siamo con i grandi interventi su edifici di particolare pregio. Credo di poter dire
che abbiamo investito già circa 100 milioni di euro, che sono già impegnati. Diciamo
che stiamo lavorando molto bene. Noi abbiamo molta fiducia nella squadra che si è
creata in questo momento.