“La sfida è avere attenzione per scuola, universita' e ricerca". Il premier Matteo
Renzi rilancia questi temi al congresso del Pse in corso a Roma. Intanto il leader
di Ncd Angelino Alfano tranquillizza il governo: non si voterà nel 2015 perché abbiamo
bisogno di tempo per le riforme. Giampiero Guadagni:
“L’Italia metterà
a posto i conti pubblici non perché lo chiedono le istituzioni, ma per i nostri figli”:
così il premier Renzi nel suo intervento al Congresso, svoltosi a Roma, del Partito
socialista europeo che ha candidato l’attuale presidente del parlamento europeo, Martin
Schulz, alla guida della Commssione Ue. Renzi ha ribadito l’intenzione dell’Italia
di utilizzare il semestre di presidenza per un nuovo modello di Europa che sia dei
cittadini e non dei burocrati. Una sfida che il premier intende affrontare e vincere
partendo dalla scuola e poi dalle riforme allo studio del governo: quella elettorale
e istituzionale e poi lavoro, fisco e burocrazia. Il lavoro, in particolare, la prima
emergenza: per questo, entro 15 giorni sarà pronto il cosiddetto “Jobs act”. Tema
centrale anche per gli alleati del Nuovo centrodestra di Alfano, per il quale c’è
bisogno di un governo che abbassi le tasse e realizzi un programma ambizioso. “Ci
vuole tempo: non si può andare al voto tra un anno”, dice Alfano, rispondendo indirettamente
al leader di Forza Italia, Berlusconi, che insiste: “Al Paese serve un governo vero,
sostenuto in parlamento da una maggioranza vera”. Berlusconi sollecita poi la riforma
della giustizia, critica la Consulta e chiede il rispetto del patto sulla nuova legge
elettorale.